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5 podcast su casi di cronaca imperdibili

Il mondo dei podcast ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, e uno dei generi che ha catturato maggiormente l’attenzione degli ascoltatori è il true crime, basato su casi di cronaca nera.

Storie di crimini irrisolti, indagini avvincenti e narrazioni mozzafiato sono diventate protagoniste di molti podcast di successo. Ne abbiamo identificati cinque, su singoli casi di cronaca, assolutamente da ascoltare, se non l’avete già fatto.

Benno – L’oscurità su Bolzano

Il 4 gennaio 2021 spariscono nel nulla Laura Perselli e Peter Neumair, due insegnanti in pensione di Bolzano. A ucciderli, si scoprirà poco più di un mese dopo, il figlio primogenito trentunenne, Benno, che ne aveva denunciato la scomparsa.

Il ragazzo aveva strangolato entrambi i genitori con una corda da arrampicata, la stessa che probabilmente Peter utilizzava durante le sue escursioni in montagna. I due cadaveri erano poi stati gettati nel fiume Adige.

Benno, dopo un periodo in Germania, era da poco tornato a vivere con i genitori e aveva sviluppato con nei loro confronti un rapporto conflittuale e di dipendenza economica. Racconta così l’omicidio del padre: «È scoppiata una discussione sui soldi, insisteva che dovevo uscire di casa, che mia sorella si pagava da sola un appartamento in Germania. Ho preso la prima corda di arrampicata che ho trovato. Eravamo in corridoio, siamo cascati per terra. Ho stretto molto forte». La madre torna poco dopo e decide di uccide anche lei: «È entrata, avevo ancora il cordino in mano e mi è venuto di fare la stessa roba».

Nel podcast, che ha come voce il giornalista e scrittore, si sentono audio di parenti e persone coinvolte nel caso, oltre che testimonianze registrate durante il processo.

Dove nessuno guardaIl caso di Elisa Claps

Se è vero che la storia di Elisa Claps è ben nota, è anche vero che sentirla raccontata nel podcast “Dove nessuno guarda”, scritto da Pablo Trincia, Alessia Rafanelli e Riccardo Spagnoli, si arricchisce di dettagli, suoni e voci che permettono di comprendere in profondità tutte le sfumature di un caso di cronaca fra i più oscuri.

Depistaggi, segreti, bugie, errori commessi durante le indagini, sono state tante le coltellate inferte ad Elisa, anche dopo la sua morte, e alla sua famiglia, che ha mantenuto una determinazione e una lucidità che in pochi sarebbero riusciti a mantenere in quella situazione.

Un podcast che dedica molto spazio all’omicida, Danilo Restivo, ma che non dimentica la vittima, anzi, la racconta nel suo entusiasmo adolescenziale e nei suoi sogni di ragazza.

Nell’analizzare l’omicidio, sorprende comprendere come il colpevole si poteva identificare nel giro di pochi giorni, come il corpo di Elisa si sarebbe potuto trovare molto prima e invece la vicenda è durata più di diciassette anni, permettendo a Restivo di uccidere ancora.

La città dei vivi

La città dei vivi è un libro potente di Nicola Lagioia che firma anche l’omonimo podcast, altrettanto straordinario. Il caso è quello dell’omicidio del ventitreenne, Luca Varani, avvenuto il 4 marzo del 2016, in un appartamento nella periferia di Roma.

Lagioia racconta questo delitto facendo emergere la personalità dei due assassini. Due ragazzi, magari un po’ sopra le righe, ma che difficilmente si sarebbe potuto immaginare si macchiassero di un reato così brutale.

L’omicidio di Varani ha tutte le caratteristiche di un omicidio rituale, di un sacrificio in nome di non si sa bene cosa, commesso da Marco Prato e Manuel Foffo, al termine di una serata a base di droga.

Sevizie, violenza gratuita senza un reale movente, che fa chiedere a chi ascolta gli episodi come si possa arrivare a tanto. Un viaggio nel male sulla breve distanza che separa tutti noi da un assassino, che non lascia indifferenti.

La confessione

La Confessione è un podcast di Stefano Feltri, Federica Tourn e Giorgio Meletti, che ricostruisce il metodo attraverso cui la Chiesa cattolica italiana copre in modo sistematico i preti che abusano di minori (e non solo) e tenta di togliere credibilità alle vittime.

Un lavoro di giornalismo d’inchiesta durato anni che permette di ascoltare la voce di un vescovo che parla di santità a un prete accusato di abusi e di “insabbiamento” (ebbene sì, ammette di aver insabbiato il caso, usando proprio questa espressione che non lascia dubbi). Come se non bastasse, spiega come i soldi della Caritas vengono usati per proporre un risarcimento della vittima e quelli dell’otto per mille per aiutare il prete abusatore.

Il caso analizzato è quello di un ragazzo di Enna, Antonio Messina, che ha denunciato gli abusi di don Giuseppe Rugolo, avvenuti quando Antonio era ancore minorenne e Rugolo seminarista. Caso che si è concluso con la condanna di Rugolo a 4 anni e 6 mesi.

Una storia che permette di comprendere come funziona il “sistema”. E sconforta sapere che di storie così ce ne sono molte più di quanto si possa immaginare.

A domani – La scomparsa di Giacomo

Indichiamo per ultimo questo podcast perché non si tratta di un caso di cronaca nera. Nessun omicidio, ma un suicidio che ha sollevato tanti dubbi e tante domande.  Tutto inizia con il furto di uno zaino in città, a Milano, e si conclude, una settimana dopo, con il ritrovamento di un corpo senza vita nelle campagne del Parco del Ticino.

Niccolò Agliardi, compositore, autore e conduttore, in A domani racconta la storia di Giacomo Sartori, ventinovenne, arrivato a Milano dalla provincia di Belluno. Il ragazzo scompare tra il 17 e il 18 settembre 2021 dopo il furto del suo zaino durante una serata con amici in locale in zona Porta Venezia.

Una vicenda che catalizza fin da subito l’attenzione dei media forse perché Giacomo è un ragazzo con una vita normale, un buon lavoro, una famiglia amorevole, amici fidati, ma anche con le sue fragilità e la difficoltà di trovare la propria strada.

Il furto del suo zaino farà scattare nella sua mente quel click fatale che lo porterà a un gesto estremo. Un’inchiesta che ha seguito lo stesso protocollo previsto nei casi di omicidio (analisi sulle telecamere, indagini informatiche, biologiche e medico legali), dove però non c’è un killer. O forse c’è: è la nostra società, che ci vuole tutti vincenti, infallibili e di successo.  

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