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Abusivismo nelle investigazioni private

Il punto di osservazione dell’Associazione Consumatori Konsumer Italia

Il tema dell’abusivismo nel settore delle investigazioni private è sempre attuale, alcune cose sono state fatte, molte sono ancora da fare.
Per avere una visione del problema da parte del consumatore abbiamo intervistato per voi Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia, associazione che tutela i diritti dei consumatori.

Per Konsumer Italia come si può combattere l’abusivismo nel settore delle investigazioni private?
Io credo che esistano già autorizzazioni che permettono l’accesso a questa professione solo a chi risponda a determinati requisiti tra cui, sicuramente, il dato reputazionale non è secondo ad altri di carattere tecnico. Ovviamente questo non basta, per quelle branche investigative che si rivolgono direttamente ai consumatori io auspico non sterili codici di autoregolamentazione, troppo facilmente autoreferenziali, ma percorsi formativi comuni in cui il codice del consumo non sia ignorato, e nei rapporti tra professionista e consumatore siano rispettati i diritti li riportati. Non vedrei male un organismo bilaterale che contemplasse anche l’etica della professione, sono percorsi complessi che comportano reciproche assunzioni di responsabilità, ma sono percorsi a cui difficilmente si può sottrarre chi vuole mettere all’angolo gli abusivi.

Quali danni per il consumatore che si rivolge, a sua insaputa, ad un investigatore privato non in possesso delle autorizzazioni di Polizia?
Intanto cominciamo a dire che se esiste una “sua insaputa” è perchè c’è poca informazione, certamente non è colpa del consumatore se spesso alcune professioni creano intorno a se stesse aloni di mistero che forse fanno più “fico” ma alla fine determinano l’uso improprio da parte dell’avventore. E’ evidente che affidarsi a chi percorre abusivamente un cammino di carattere professionale mette a repentaglio la propria immunità da responsabilità per abusi che sicuramente l’esecutore materiale di una investigazione può fare ben al di fuori delle regole. Partiamo dall’assunto che stiamo parlando di una professione che ha a che fare con la sfera più intima del consumatore, che necessariamente scava nel privato e che proprio per queste caratteristiche richieste può essere compiuta violando regole e comportamenti, oltre che leggi. Ma poi, partendo dalle più elementari cautele, un abusivo può avere una polizza per rischi professionali? Certamente no e proprio partendo dalla più elementare delle cautele dovremmo pensare… chi ci assicura che poi risponda degli errori e delle infrazioni commesse?

Nel caso in cui un consumatore abbia erroneamente ingaggiato un investigatore privato “abusivo”, a chi può rivolgersi per vedersi riconoscere eventuali danni subiti?
A partire dalle associazioni di categoria, che certamente lavorano sul fronte della deontologia professionale, per finire ad associazioni come la nostra che in casi analoghi intervengono pesantemente sia sull’aspetto civile per il risarcimento del danno, sia sull’aspetto penale per abuso nell’esercizio di una professione, senza dimenticare esposti alle authority competenti. Va sicuramente acceso un faro sul fenomeno in questa come in altre professioni affinchè si abbia la certezza, se non del risultato, almeno del rispetto delle leggi. 

di Laura Torresan
© Riproduzione riservata

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