Tra gennaio e giugno del 2024 i cyber attacchi rilevati a livello globale hanno superato quota 1.600, confermando il trend in crescita degli ultimi anni. Secondo il Rapporto Clusit 2024, gli attacchi informatici sono aumentati del 23% rispetto al semestre precedente.
Nove cyber attacchi al giorno: il doppio rispetto a cinque anni fa
I cyber attacchi a livello globale registrano una crescita continua. È quanto emerso dall’ultimo Rapporto Clusit che ha analizzato i dati del primo semestre dell’anno in corso. Stando al report, tra gennaio e giugno del 2024, gli attacchi informatici di particolare gravità ammontano a 1.637 (+23% rispetto al semestre precedente). Questo si traduce in circa 9 attacchi al giorno, contro i 4,5 di cinque anni fa. Inoltre, l’81% degli attacchi è considerato “critico” o “grave”, rispetto al 47% del 2019.
Rispetto allo scopo dei cyber attacchi, il cybercrime si conferma la tipologia più frequente, rappresentando l’88% del totale. Il rapporto ha evidenziato inoltre un aumento delle operazioni di cyber intelligence e cyber warfare, collegate direttamente alle attuali tensioni geopolitiche globali. La Russia, ad esempio, sta cercando di rendere questo tipo di azioni ancora più sofisticate allo scopo di manipolare l’opinione pubblica, conducendo delle vere e proprie campagne di disinformazione di massa.
Questa dinamica rivela una tendenza particolarmente allarmante. Un numero crescente di governi sta sfruttando i gruppi cyber criminali per condurre operazioni mirate, sfumando i confini tra criminalità organizzata e attività statali. Di fatto, questo fenomeno rende difficile distinguere qualora gli attacchi subiti abbiano finalità meramente criminali o siano orchestrati da un altro stato.
I settori più colpiti in Italia e nel mondo
Nel primo semestre del 2024, il settore più colpito a livello mondiale è stato per la prima volta quello della sanità, con il 18% degli attacchi totali. Questa percentuale riflette la crescente attrattività delle strutture sanitarie per gli attacchi informatici. Tali incursioni non solo compromettono i sistemi, ma mettono a rischio l’erogazione delle cure ai pazienti e la loro sicurezza, con gravi conseguenze per la salute pubblica.
Al secondo posto, si collocano i cyber attacchi multiple target, ossia rivolti a più settori contemporaneamente (16%). A seguire il settore governativo/militare con il 13% e quello finanziario/assicurativo con l’8%. Particolare attenzione è rivolta al settore manifatturiero: nonostante il settimo posto in classifica, il numero assoluto di incidenti è cresciuto in modo preoccupante.
In Italia, il panorama delle minacce informatiche presenta peculiarità che riflettono e amplificano le tendenze globali. Il settore manifatturiero, in particolare, è il primo obiettivo degli attacchi informatici, rappresentando il 19% del totale. A conferma di questo, si evince che il 28% dei cyber attacchi sul settore manifatturiero a livello globale ha colpito realtà italiane. Questo aspetto rappresenta una criticità importante, considerando che il comparto manifatturiero è il principale motore dell’economia italiana. Gli incidenti colpiscono la produzione, la supply chain e l’innovazione, con ripercussioni economiche che mettono a rischio la competitività del nostro Paese.
Le tecniche d’attacco più utilizzate
Tra le tecniche di attacco più diffuse, il malware si conferma lo strumento più utilizzato dai cyber criminali, che rappresenta una minaccia particolarmente rilevante per l’Italia (51%) e un terzo degli attacchi globali. Seguono lo sfruttamento delle vulnerabilità (14%), con cui vengono colpiti i sistemi non aggiornati o configurati in modo sbagliato, e il phishing (8%).
L’evoluzione delle minacce informatiche richiede un livello di preparazione sempre maggiore nel campo della sicurezza informatica, sia a livello aziendale che istituzionale. Per affrontare efficacemente queste sfide, è importante sviluppare una più elevata consapevolezza dei rischi e una capacità di risposta adeguata. Solo attraverso strategie di cyber sicurezza ben organizzate e coordinate sarà possibile proteggere il tessuto economico e sociale, a livello nazionale e internazionale.