Negli ultimi vent’anni, le tecniche di analisi del DNA hanno fatto progressi straordinari, migliorando in termini di sensibilità e rapidità. L’uso delle tecnologie di Next Generation Sequencing e l’evoluzione delle analisi STR permettono oggi di ottenere informazioni più dettagliate anche da campioni di scarsa qualità.
Analisi del DNA: cos’è cambiato negli ultimi vent’anni
Nell’ultimo ventennio, le tecniche di analisi del DNA hanno subito una trasformazione radicale grazie all’innovazione tecnologica. L’elemento più significativo è stato il miglioramento della sensibilità delle analisi, che consente oggi di estrarre informazioni genetiche anche da tracce minime di materiale biologico. Al tempo stesso, l’aumento della rapidità dei test ha reso possibile ottenere risultati migliori in tempi più brevi, facilitando il lavoro degli investigatori.
Secondo una review del Centro di scienze forensi dell’Università di Strathclyde, la rivoluzione è stata determinata principalmente dall’introduzione delle tecnologie di Next Generation Sequencing (NGS). Questi strumenti permettono di sequenziare simultaneamente un gran numero di frammenti di DNA, aumentando l’efficienza e l’affidabilità delle analisi rispetto ai metodi tradizionali.
Next Generation Sequencing: una svolta nella genetica forense
Le tecnologie di NGS rappresentano una vera e propria svolta nell’ambito delle scienze forensi. Rispetto ai metodi convenzionali, queste tecniche consentono di analizzare una quantità significativamente maggiore di marcatori genetici in un’unica operazione. Inoltre, offrono la possibilità di sequenziare il DNA mitocondriale, una caratteristica particolarmente utile in caso di campioni fortemente degradati.
Un altro vantaggio delle NGS è la capacità di lavorare su quantità di DNA estremamente ridotte, rendendo possibile l’analisi di reperti biologici che in passato sarebbero stati considerati inutilizzabili. Grazie a queste innovazioni, la genetica forense può risolvere casi complessi, fornendo nuove prospettive anche su vecchie indagini.
STR e software avanzati nell’analisi dei profili genetici
Un’altra area di sviluppo riguarda le tecniche STR (Short Tandem Repeat), fondamentali per il confronto dei profili genetici. Le recenti tecnologie hanno aumentato la sensibilità di queste analisi, permettendo di individuare e separare più profili genetici all’interno dello stesso campione biologico. Questo aspetto risulta particolarmente rilevante nei casi in cui il DNA provenga da più individui, come spesso accade nelle scene del crimine.
Oltre ai progressi nella metodologia, il supporto di software sempre più sofisticati ha rivoluzionato la capacità di elaborare e interpretare i risultati. Grazie a complessi calcoli statistici, questi strumenti migliorano la precisione nella lettura dei dati e consentono di ridurre il margine di errore. Tuttavia, la qualità del campione e le modalità di conservazione rimangono fattori determinanti: un reperto acquisito e preservato correttamente può essere analizzato con maggiore efficacia rispetto a uno deteriorato dal tempo.
L’analisi del DNA rimane dunque una delle tecniche più affidabili in ambito forense e le nuove tecnologie offrono possibilità prima impensabili. Mentre la scienza progredisce, anche le indagini sui casi irrisolti potrebbero beneficiare di queste innovazioni: con strumenti sempre più avanzati a disposizione degli esperti, il futuro della genetica forense si prospetta ricco di nuove scoperte e applicazioni decisive in ambito giudiziario.