Aspetti e metodi per analizzare una firma elettronica
La firma grafometrica è una modalità di firma elettronica realizzata con un gesto manuale come la firma autografa su carta. La firma acquisita permette di analizzare i dati e durante la sottoscrizione, mediante un dispositivo, si rilevano le proprie peculiarità. Grazie al lavoro tecnologico si ottengono informazioni come: coordinate spaziali, inclinazione, tempo, pressione della penna sul dispositivo elettronico e così via.
La firma elettronica viene utilizzata sui documenti digitali per eliminare l’utilizzo inappropriato della carta, ma anche per una garanzia relativa a maggiore valore probatorio e giuridico di un documento. Una firma sicura, associata a dei dati biometrici in cui si registra il gesto della firma chiamato “vettore grafometrico”.
Il grafologo forense, esperto in analisi e comparazioni di firme grafometriche, ha il compito di verificare la paternità di una firma seguendo i principi di obiettività e scientificità. Per ottemperare a determinate analisi occorrono degli strumenti:
– PC (con programmi per la misurazione dei parametri grafici)
– device
– software di criptazione/decriptazione delle “chiavi asimmetriche”
– software/hardware per elaborare il vettore grafometrico se non disponibili in formato ISO
La firma grafometrica è la controparte digitale, acquisita grazie a specifici dispositivi elettronici come la Wacom STU-430. Un hardware, sign pad completo di tutte le caratteristiche, con LCD monocromatico per molteplici capacità lavorative.
Decisivamente si è sempre più proiettati alla sostituzione piena della firma autografa tradizionalmente utilizzata per siglare contratti, documenti o dati con una rilevanza giuridica. Un utilizzo considerato molto affidabile grazie al suo processo informatico di elaborazione di una firma, così da garantire sia l’unicità che l’associazione del documento al proprio firmatario. La firma grafometrica apposta su tablet soddisfa a pieno ciò che viene richiesto dal D.lgs. 82/2005.
Nel nostro ordinamento giuridico la firma grafometrica viene indicata come firma elettronica avanzata (F.E.A.). L’art.1 del codice dell’amministrazione digitale (CAD) definisce: “la firma elettronica avanzata come insieme di dati in forma elettronica allegati oppure connessi a un documento informatico che consentono l’identificazione del firmatario del documento e garantiscono la connessione univoca al firmatario, creati con mezzi sui quali il firmatario può conservare un controllo esclusivo, collegati ai dati ai quali detta firma si riferisce in modo da consentire di rilevare se i dati stessi siano stati successivamente modificati.”
La firma elettronica avanzata mostra la stessa efficacia prevista dall’art. 2702 del codice civile, Efficacia della scrittura privata:
“La scrittura privata fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni da chi l’ha sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta.”
Così che, secondo l’art. 21, comma 2 del codice dell’amministrazione digitale (CAD) definisce: “Il documento informatico sottoscritto con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale, formato nel rispetto delle regole tecniche di cui all’articolo 20, comma 3, ha altresì l’efficacia prevista dall’articolo 2702 del codice civile. L’utilizzo del dispositivo di firma elettronica qualificata o digitale si presume riconducibile al titolare, salvo che questi dia prova contraria. Restano ferme le disposizioni concernenti il deposito degli atti e dei documenti in via telematica secondo la normativa anche regolamentare in materia di processo telematico.”
La firma è la proiezione della nostra anima, simboleggia la nostra immagine all’esterno ed è condizionata da molti fattori: condizione psichica, penna, carta, posizione del foglio e dimensioni. Con la scrittura elettronica e digitale cosa cambia?
È essenziale, oggi, chiedersi quali siano i pro e i contro del digitale. Molti esperti in questo ambito dimostrano che la nuova realtà digitale e virtuale, nel caso del gesto grafico, tende a amplificare la percezione dello spazio e enfatizzare la centralità del soggetto. Vengono a mancare alcune caratteristiche predominanti come: il tratto e la pressione. Come accade nelle comunicazioni virtuali, nella scrittura digitale si annullano i margini e aumenta la velocità e il movimento.
Il campo della perizia grafologica viene così ulteriormente ampliato, e gli esperti sono chiamati a raccogliere queste novità, avvenute con la netta progressione delle tecnologie informatiche.