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Avviso di garanzia e iscrizione al registro degli indagati: le differenze

Questi strumenti della legislazione italiana sono di recente balzati agli onori della cronaca, in seguito al video diffuso dalla presidente del Consiglio, sui suoi canali social, nel quale ha annunciato di aver ricevuto un avviso di garanzia per il caso Almasri. In realtà, la Premier è stata soltanto iscritta al registro degli indagati.

È stata la stessa premier Giorgia Meloni, ad annunciare di essere indagata dalla procura di Roma per favoreggiamento e peculato per il rimpatrio del Comandante della prigione libica di Mittiga, Osama Njeem Almasri. Nel video diffuso sui suoi canali social, ha parlato di aver ricevuto un avviso di garanzia, insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Un annuncio “poco preciso”, che subito ha visto l’intervento dell’Associazione Nazionale Magistrati, la quale, in una nota, ha chiarito la reale natura del provvedimento rivolto alla Presidente del Consiglio.

L’associazione ha sottolineato che la Procura di Roma non ha emesso alcun avviso di garanzia nei confronti della presidente Meloni e dei ministri, bensì una “comunicazione di avviso di iscrizione al registro degli indagati, che è in sé un atto dovuto (previsto dall’art. 6 comma 1 della legge costituzionale n. 1/89) a seguito della denuncia da parte di Luigi Li Gotti”.

La legge infatti, “impone al procuratore della Repubblica, ricevuta la denuncia nei confronti di un ministro, e omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di 15 giorni, gli atti al Tribunale dei ministri, dando immediata comunicazione ai soggetti interessati, affinché questi possano presentare memorie al collegio o chiedere di essere ascoltati”, aggiunge la nota.

Quali differenze ci sono dunque, tra l’iscrizione al registro degli indagati e un avviso di garanzia? Facciamo chiarezza.

Iscrizione al registro degli indagati: cosa comporta

L’iscrizione al registro degli indagati, più propriamente il registro delle notizie di reato, è un istituto del diritto processuale penale italiano, che prevede che una persona denunciata alle autorità venga iscritta all’interno del registro delle notizie di reato. Ciò costituisce l’avvio del procedimento penale e delle indagini preliminari.

La mera iscrizione nel registro degli indagati, non può determinare effetti pregiudizievoli di natura civile o amministrativa per la persona alla quale è attribuito il reato.

Avviso di garanzia: cos’è

L’avviso di garanzia invece, o meglio l’informazione di garanzia, è un atto disposto da un Pubblico Ministero, che viene notificato all’indagato durante le indagini investigative e attraverso il quale l’indagato stesso viene a conoscenza di un procedimento penale a suo carico. In altre parole, è un documento che viene inviato agli interessati, quando la Procura intende avviare un’indagine che richiede la presenza di un avvocato della parte.

L’art. 369 del Codice Penale, recita testualmente: “Solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere, il pubblico ministero invia per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa una informazione di garanzia con indicazione delle norme di legge che si assumono violate della data e del luogo del fatto e con invito a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia”.

Il caso della Premier Meloni

In conclusione dunque, la differenza sostanziale tra la comunicazione ricevuta effettivamente dalla Presidente Meloni – ovvero l’iscrizione al registro delle notizie di reato – e un avviso di garanzia risiede nel fatto che quest’ultimo è un atto che fa parte dell’indagine, al contrario della comunicazione che non vi rientra.

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