Con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, avvocati e investigatori privati hanno avviato un percorso di collaborazione finalizzato alla ricerca delle prove in sede civile e penale.
La Scuola Superiore dell’Avvocatura (SSA) e il Consiglio Nazionale Forense (CNF) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con Federpol (federazione italiana degli Istituti privati per le investigazioni, per le informazioni e per la sicurezza). Il protocollo prevede la collaborazione tra avvocati e investigatori privati con lo scopo di fornire ai legali gli strumenti per esercitare il diritto di difesa.
La vicepresidente della Scuola superiore dell’avvocatura, Giovanna Ollà, e il presidente di Federpol, Luciano Tommaso Ponzi, hanno presentato i dettagli dell’accordo di durata triennale.
Il rapporto tra avvocati e investigatori
Il protocollo rafforza la collaborazione tra avvocati e investigatori e favorisce la ricerca delle prove che conducono alla verità dei procedimenti civili e penali. Questo percorso, professionale e formativo, permette agli avvocati di comprendere le potenzialità dell’investigatore privato, che a sua volta incrementa le proprie conoscenze e competenze.
Lo stereotipo dell’investigatore privato
Come sottolinea Ponzi, questo è un passo in avanti nella battaglia contro lo stereotipo culturale dell’investigatore privato. Il suo operato, infatti, non si limita ad indagini sull’infedeltà di coppia, ma si estende ad altre attività, come il controspionaggio industriale. La firma di questo protocollo segna dunque un’ulteriore tappa del riconoscimento formale ed elevato della professione.
Le reazioni all’accordo
La presidente del Comitato studi legislativi di Federpol, Miléne Sicca, ha espresso soddisfazione per l’intesa.
«Servirà ad estendere le sinergie con gli avvocati, alla luce di un approfondimento della materia, per trovare nuovi ambiti di attività». Per il consigliere nazionale del CNF Stefano Bertollini rappresenta «un’occasione da cogliere per costruire una collaborazione tra le istituzioni forensi e il mondo degli investigatori». Mentre per Stefano Cimatti, presidente del Comitato per la formazione di Federpol, l’accordo «è la naturale evoluzione di un percorso per ampliare le attività formative».