IL MAGAZINE DEDICATO ALLE
INVESTIGAZIONI & SCIENZE FORENSI

Cerca
Close this search box.

di:  

luigi mangione

Chi è Luigi Mangione: il 26enne accusato di omicidio a New York

Il 9 dicembre scorso Luigi Mangione è stato arrestato ad Altoona con l’accusa di omicidio dell’amministratore delegato di UnitedHealthcare, Brian Thompson. Una storia di origini italiane, successo accademico e oscuri interessi che gettano luce su un caso complesso e controverso.

Chi è Luigi Mangione: dal successo accademico all’accusa di omicidio

Lunedì 9 dicembre, la polizia americana ha arrestato in un McDonald’s ad Altoona, Pennsylvania, Luigi Mangione. Il 26enne italoamericano è accusato di aver ucciso Brian Thompson, Ceo di UnitedHealthcare. Il top manager della multinazionale americana delle assicurazioni è stato ucciso la mattina del 4 dicembre, mentre stava entrando all’Hilton hotel a Manhattan per una convention con alcuni investitori. Magione, laureato in informatica presso l’Università della Pennsylvania, anche se autodichiaratosi innocente, è il principale sospettato della polizia. Il giovane di Baltimora proviene da una famiglia di classe medio-alta con origini italiane. Il nonno, Nick Mangione Sr., era un italiano immigrato nel Maryland che ha fatto successo nel settore immobiliare.

Luigi Mangione è considerato da tutti uno studente brillante e un ragazzo con un futuro promettente. Diplomato alla Gilman School di Baltimora con il titolo di valedictorian, ha proseguito gli studi nella prestigiosa Ivy League, dove ha fondato un club di sviluppo di videogiochi. Dopo la laurea, ha lavorato come stagista presso Firaxis, noto sviluppatore di videogiochi, e come data engineer presso TrueCar, una concessionaria online. Nonostante una carriera promettente e un apparente equilibrio sociale, qualcosa ha oscurato il percorso di Mangione, portandolo a un destino ben lontano dalle aspettative.

Un manifesto oscuro e una pistola fantasma

Al momento dell’arresto, la polizia ha trovato Mangione in possesso di una “pistola fantasma”, un’arma non rintracciabile, e di un taccuino nel quale emergono le motivazioni che lo hanno spinto a quel gesto estremo. Le pagine sequestrate dagli inquirenti contengono dichiarazioni contro le aziende americane, con frasi come “questi parassiti se la sono cercata” e “andava fatto”, oltre ad alcune riflessioni sulle modalità con cui avrebbe compiuto l’omicidio.

La sua recensione sul sito Goodreads del manifesto Industrial Society and Its Future di Theodore Kaczynski (noto come il manifesto di Unabomber) aggiunge un ulteriore tassello al quadro. Mangione aveva dato quattro stelle al testo, scrivendo che era troppo facile etichettarlo come il delirio di un folle. La sua analisi sembrava mostrare una comprensione e forse una condivisione delle tesi radicali contro la modernità e l’industria tecnologica. Questo dettaglio, unito ai documenti ritrovati, suggerisce una progressiva radicalizzazione, culminata con l’attentato di New York.

Un isolamento crescente e il crollo dei rapporti familiari

I profili social di Luigi Mangione raccontano una parabola di isolamento crescente. Negli ultimi mesi, sembra che il giovane abbia perso i contatti con familiari e amici. Questa distanza affettiva si è rivelata devastante per la famiglia Mangione, che ha espresso il proprio dolore attraverso il deputato repubblicano Nino Mangione, cugino del sospettato. In una dichiarazione pubblica, il politico ha definito la situazione come “scioccante e devastante”.

La Gilman School, che aveva celebrato i suoi successi accademici, ha espresso una profonda angoscia per l’accaduto, riflettendo lo sgomento di una comunità che si trova a fare i conti con un lato oscuro inaspettato. Il caso ha sollevato diversi interrogativi circa l’equilibrio mentale dei giovani e l’impatto di ideologie estremiste consumate attraverso testi e piattaforme digitali.

In conclusione, la storia di Luigi Mangione non è solo il resoconto di un omicidio, ma rappresenta anche lo specchio delle tensioni e dei conflitti che si celano all’interno della società contemporanea. Un’epoca in cui il malcontento e le ideologie estremiste trovano terreno fertile sul web, dove il 26enne di origini italiane è celebrato come un vero e proprio eroe.

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha