A fronte dei drammatici avvenimenti del 3 giugno in Piazza San Carlo a Torino e dell’attentato all’Arena di Manchester, il Ministero dell’Interno ha diffuso una serie di circolari (23 maggio, 7 e 19 giugno) riguardanti la gestione della sicurezza durante le manifestazioni e gli eventi pubblici.
Il problema della pubblica sicurezza, considerati i recenti attacchi terroristici che hanno colpito diverse città europee, è sotto gli occhi di tutti, come i metodi utilizzati dagli attentatori e le falle nel sistema di prevenzione e difesa da tali attacchi.
Nuove contromisure sono state evidenziate dalle suddette circolari con l’obiettivo di scongiurare ulteriori episodi di violenza o di panico diffuso (vedi il caso di Torino) e soprattutto per far luce sulle responsabilità che i vari organi o enti in questione (Comune, Prefettura, Questura, organizzatori) hanno in merito. In particolare, nelle circolari vengono distinti i compiti inerenti alla safety e alla securety, ruoli separati ma coordinati e integrati l’uno con l’altro. Lo stesso Gabrielli, in qualità di direttore generale della pubblica sicurezza, in una nota nella circolare del 7 giugno, ribadisce che senza il pieno rispetto dei nuovi provvedimenti in termine di sicurezza, qualsiasi evento o manifestazione pubblica non potrà avere luogo.
La distinzione dei ruoli e delle relative responsabilità ha però sollevato alcune perplessità. La securety interessa i servizi di ordine pubblico. Quest’aspetto è di competenza della Questura e delle Forze dell’Ordine, finalizzato a garantire un lavoro di prevenzione e sicurezza sul campo. La safety invece riguarda l’insieme dei servizi e delle misure di sicurezza volti a salvaguardare l’incolumità delle persone e gravita nell’orbita di competenza del Comune, della Prefettura e degli Organizzatori. In particolare, agli organizzatori spetta il compito di monitorare e regolare gli accessi con strumenti di rilevazione numerica ai varchi d’ingresso, stabilire percorsi separati di accesso e di deflusso del pubblico e schierare sul campo “steward preparati” per l’assistenza al pubblico.
Su quest’ultimo punto si sono mosse insieme le associazioni di categoria per i servizi di assistenza e sicurezza complementare FederSicurezza, AISS e Federpol. Gli steward – ha sottolineato Franco Cecconi, presidente dell’AISS – sono certamente figure addette alla sicurezza, ma la loro attività è circoscritta unicamente alle manifestazioni sportive calcistiche. Questo a specificare che per manifestazioni musicali, culturali e di intrattenimento generico, i servizi di sicurezza devono essere affidati a degli addetti ai servizi di controllo, qualificati e opportunamente formati a tale scopo.
Una commistione indiscriminata tra attività apparentemente simili, ma sostanzialmente diverse – ha spiegato Cecconi – anche sotto il profilo della normativa che ne regola lo svolgimento, rappresenta un danno non solo per le aziende titolari di regolare autorizzazione, ma anche un rischio per la sicurezza e l’incolumità pubblica.
La questione torna di pertinenza al Ministero dell’Interno che ha comunque fatto sapere che diramerà una nuova circolare per chiarire ambiguità e incomprensioni generate dalle precedenti direttive. In un momento storico che pone la sicurezza al centro del dibattito pubblico, occorre fare chiarezza su ogni singolo aspetto nella gestione di eventi e manifestazioni, percorrendo una strada che metta insieme i vari interessati al fine di garantire l’incolumità dei cittadini. In merito a questo argomento StopSecret manterrà alta l’attenzione per assicurare ai propri lettori ulteriori informazioni sugli sviluppi della questione.
Clicca ai link che trovi di seguito e scarica i testi delle circolari:
Circolare del Ministero dell’Interno del 07 giugno 2017;
Circolare del Ministero dell’Interno del 19 giugno 2017;