La criminologia è una scienza multidisciplinare, in quanto si serve di varie scienze per spiegare la genesi del comportamento criminoso.
La criminologia studia la genesi dei fatti delittuosi o meglio perché un reato si verifichi in relazione all’aspetto sociale e all’autore del crimine, mentre la criminalistica, che per alcuni studiosi non ha ancora raggiunto una propria autonomia e quindi viene identificata quale una branca della criminologia, si differenzia dalla stessa in quanto studia attraverso tecniche d’indagine particolari, le prove che permettono l’individuazione del reato, del reo e della vittima.
La criminologia non si limita solo a studiare perché un soggetto pone in essere un comportamento deviante, ma studia anche le conseguenze che le vittime subiscono, anche perché dalle stesse possono emergere le caratteristiche del reato e quindi è possibile desumere le strategie preventive per ridurre quel reato. La vittimologia è una branca autonoma della criminologia e concentra la sua attenzione sulla vittima, la quale può avere anch’essa un ruolo e il reato.
Bisogna asserire che la criminologia non è scienza esatta giacché non contiene degli enunciati certi, infatti può capitare che più teorie tentino di spiegare un fenomeno. In criminologia si dice che una teoria è buona se è possibile sottoporla a verifica e se risulta congrua grazie ai risultati provenienti dalla ricerca empirica. Un altro aspetto che rende la criminologia autonoma come scienza è rappresentato dal fatto che varie teorie si sono succedute nel tempo, e spesso una teoria va a superare quella precedente.
La ricerca criminologica quindi punta a raggiungere una conoscenza approfondita di un fenomeno, in modo tale da delineare una teoria generalizzabile.
Ma quali sono i metodi di lavoro di un criminologo?
Metodi di ricerca del criminologo sono le indagini sul campo Settoriali, cioè condotte in ambienti particolari come il carcere. Di notevole importanza sono anche i test predittivi, su cui tanto studio hanno investito i coniugi Glueck, i quali utilizzando indicatori validi permettono di prevedere il comportamento di soggetti dei quali si conoscono le caratteristiche. Un’altra tipologia di analisi riguarda lo studio del caso e la ricerca sperimentale.
La ricerca non ha solo un ruolo osservativo, quando la tessa è svolta in modo corretto dal punto di vista metodologico, può portare all’osservazione di fenomeni che non erano stati previsti, e quindi ad elaborare nuove ipotesi e avviare nuove ricerche.
I metodo di ricerca si rifanno a differenti approcci tipologici che possiamo dividere in qualitativo e quantitativo: uno degli strumenti maggiormente utilizzati per le ricerche di tipo quantitativo è il questionario, un piano strutturato di domande a cui è il soggetto intervistato stesso a rispondere. Questo strumento è molto utilizzato in quanto molto agile e di facile somministrazione, infatti permette di intervistare molte persone con poco sforzo in termini economici e di tempo.
L’intervista è invece uno strumento utile per la ricerca di tipo qualitativo e consiste in un incontro tra intervistatore e intervistato, faccia a faccia o al telefono. L’intervista è quindi onerosa in termini di costi e di tempo, ma a fronte di alcuni vantaggi: si eliminano infatti i problemi tipici del questionario, quali il rischio del rifiuto a rispondere e di una errata interpretazione da parte dell’intervistato, e inoltre è possibile porre domande personali.
Le ricerche possono anche basarsi sulle statistiche ufficiali, ovvero su dati raccolti da organizzazioni pubbliche e private. Questo consente al ricercatore di risparmiare tempo e denaro, e di mettere in correlazione tra di loro i reati e alcune variabili come età, sesso, classe sociale ecc. Lo svantaggio di questo metodo è che non offre informazioni dettagliate.