Dall’indice di Trend Micro sul livello di cyber security nel mondo, l’Italia figura in zona arancione come paese a rischio elevato
Italia in zona arancione, non solo per la pandemia da covid19, ma anche per la cyber security. Stando all’ultimo report di Trend Micro, in collaborazione con Ponemon Institute, Cyber Risk Index, l’Italia è un paese a rischio elevato. Questo significa che le aziende del nostro Paese sono nella media particolarmente esposte agli attacchi informatici e tutt’al più hanno basse capacità di reazione. Trend Micro ha effettuato uno studio a livello globale, classificando le diverse aree del nostro pianeta in verde, giallo, arancione e rosso.
Nello specifico, verde rappresenta un rischio basso, che nella scala numerica individuata da Trend Micro va da 10 a 5. Giallo significa rischio moderato e va da 5 a 0. Arancione rappresenta appunto rischio elevato, con un valore che oscilla tra lo 0 e il -5. E infine rosso significa rischio alto, che nella scala di valore si trova tra -5 e -10. Secondo il Cyber Risk Index, l’area che presenta un più alto rischio di attacchi informatici è gli Stati Uniti, con un valore di -1,07. Al contrario, la regione più virtuosa è l’area asiatica, con un Cyber Risk Index che misura -0,02. L’Europa si posiziona tra le due, con -0,13, che è anche il valore di rischio dell’Italia. In Europa, tra i Paesi più virtuosi compaiono la Germania e il Regno Unito, entrambi in zona gialla a rischio moderato.
La crescita del cyber crime non si è arrestata nemmeno di fronte all’emergenza sanitaria, anzi. Secondo Trend Micro, infatti, nel corso del 2020 il 23% delle aziende a livello globale ha subito almeno sette attacchi informatici. Il trend, come evidenziato anche dal report, è destinato a salire. A preocuppare le aziende sono in particolare i ransomware, le tattiche man-in-the-middle, il social engineering e gli attacchi phishing, che rischiano di colpire informazioni aziendali critiche come i dati sui clienti o le informazioni finanziarie. Tuttavia, oltre alle minacce esterne, per l’83% delle aziende intervistate preoccupano anche le criticità interne, come il mancato allineamento o protezione delle complesse infrastrutture on-premise e in-cloud o la mancanza di personale adeguatamente qualificato.