Cybaze nasce dalla fusione di CSE Cybsec, Emaze e Yoroi con l’obiettivo di creare un polo italiano per la difesa informatica
Cybaze è la società nata dalla fusione di CSE Cybsec, Emaze e Yoroi con l’obiettivo di creare un polo italiano per la difesa informatica di Stati e imprese. “Oggi l’affidabilità di un Paese dipende sempre più dalla sicurezza informatica. Il rating non si misura solamente per la finanza, ma anche per il livello di cyber security”: sono le parole Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ministro degli Esteri e neo presidente di Cybaze. Il gruppo riunisce tre società, per un fatturato complessivo di circa 10 milioni di euro. “Abbiamo aspettative di crescita importanti, perché siamo una startup in un settore in startup. Ecco perché prevediamo un incremento attorno al 30% all’anno per i prossimi 3 anni” ha affermato Marco Castaldo, amministratore delegato di Cybaze.
“In Italia” ha aggiunto Castaldo “si alza il livello della paura su cose meno significative, ma non si parla di altri argomenti fondamentali. La cyber security deve essere il principale argomento di preoccupazione di un’economia nazionale. Le aziende italiane spendono ancora troppo poco. Non basta più dedicare alla difesa informatica una quota dell’IT. Va alzato il livello di comprensione e l’interlocutore deve essere il ceo. Ad oggi gli amministratori delegati hanno una comprensione chiara dei rischi finanziari, ma non abbastanza di quelli informatici”. Secondo l’amministratore delegato di Cybaze, “c’è ancora una grande differenza tra il grado di consapevolezza che c’è in Italia e quello che si trova in altri Paesi”.
Marco Ramilli invece è il fondatore di Yoroi, azienda assorbita da Cybaze. Secondo Ramilli ad oggi non si parla più di cyber security, ma di cyber difesa. “Nel mondo fisico” ha aggiunto il fondatore di Yoroi “c’è una difesa, ma ha alle spalle molta più esperienza. Il mondo digitale, invece, è più nuovo e corre più in fretta”. Per Ramilli le differenze sostanziali tra difesa fisica e difesa digitale consistono nell’assenza di spazio e tempo e nella facilità di diffusione di un virus. In questo senso, Yoroi ha presentato a Milano Yomi, “il cimitero dei malware”, una nuova applicazione tutta italiana che permette all’utente di controllare se un file è infetto oppure no. Il funzionamento è semplice: basta trascinare il file sospetto all’interno dell’app per verificarne il grado di pericolosità. Yomi sarà disponibile, in una prima versione, entro poche settimane.