Invitato da StopSecret Magazine, Raffaele Sollecito ha raccontato l’apporto degli investigatori privati alla conclusione positiva della sua vicenda.
Nel corso della celebrazione del decennale di Abbrevia condivisa con collaboratori e partner, l’azienda ha presentato una interessante iniziativa.
Da quest’anno infatti, approfittando della massa di dati raccolti periodicamente nel corso della sua attività, darà vita in forma anonima e per finalità di studio ad un Osservatorio sui Comportamenti dei Debitori, chiamato DebtWatch.
Quest’ultimo a sua volta, periodicamente, produrrà il DebtScreening, un rapporto da condividere con la stampa, che individuerà e aggiornerà sul piano statistico le caratteristiche del ‘debitore’ in Italia: dall’età alla provenienza geografica, dalla reperibilità fino alla capacità economica e patrimoniale.
Un ritratto dell’italiano, insomma, delineato da un punto di vista particolare e attuale: quello del suo rapporto con il debito.
Abbrevia è una tra le principali aziende italiane nel settore delle informazioni e indagini per la gestione del credito – tra i suoi clienti grandi gruppi bancari e finanziari.
In occasione del decennale, ha presentato anche la nuova divisione operativa dedicata alle investigazioni private, offerte a persone, aziende, assicurazioni e agli avvocati difensori, per far valere in giudizio i diritti dell’indagato e imputato.
In questo contesto si è inserita la partecipazione di Sollecito, che è risultato innocente e assolto da tutte le imputazioni che lo riguardavano dopo un estenuante processo durato circa otto anni, quattro dei quali da lui passati in carcere ingiustamente.
“Indagini delle forze dell’ordine, nel mio caso, spesso imprecise e a senso unico. Fondamentale per ricostruire correttamente certi fatti l’impegno dell’investigatore privato, fortemente voluto da mio padre e dai legali”.
Chi parla è Raffaele Sollecito, coinvolto insieme all’americana Amanda Knox in uno tra i casi giudiziari italiani più discussi degli ultimi anni: l’omicidio della britannica Meredith Kercher, nel 2007 a Perugia, quando i tre giovani erano studenti dell’ateneo umbro.
Il trentaduenne si trovava a Levico Terme (TN), venerdì 10 giugno scorso, ospite del portale StopSecret Magazine, punto di riferimento nazionale per i professionisti delle investigazioni e della sicurezza, per una intervista realizzata durante la celebrazione del decimo compleanno della società di investigazioni e informazioni commerciali Abbrevia S.r.l., presso il Grand Hotel Imperial.
Superficialità, errori, a volte anche ostinazione nel voler seguire a tutti i costi una precisa tesi: questi gli appunti che l’ospite muove all’impostazione ufficiale delle indagini nel complesso della sua lunga vicenda.
“Alcuni tra i dettagli e le ricostruzioni forniti dagli inquirenti sono stati smontati o rivalutati con pazienza dai professionisti che hanno affiancato i miei difensori. Senza l’apporto della loro professionalità e dedizione il procedimento avrebbe avuto, probabilmente, un altro esito e io oggi starei scontando una lunga pena da innocente”.
Dopo un breve racconto relativo a questo risvolto, poco conosciuto, del “Delitto di Perugia”, Raffaele Sollecito ha parlato per qualche minuto della nuova attività, da ingegnere informatico, con cui si sta ricostruendo una vita. Insieme ad alcuni soci, infatti, è a capo di una start-up che ha vinto un bando di finanziamento della Regione Puglia ed è già impegnata nello studio di diverse app utili al cittadino in svariati settori.