Secondo il rapporto di Censis e FederSicurezza, in Italia aumenta la percezione della paura: il comparto della sicurezza privata può fare da ponte tra i bisogni del cittadino e le carenze del servizio pubblico
Diminuisce il numero dei reati (-10,2% rispetto al 2016), ma il 31,9 % degli italiani ha paura. A fronte dell’aumento della percezione del rischio, crescono anche le licenze il per porto d’armi. Il 39% della popolazione è favorevole all’introduzione di “criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la sicurezza personale”. I più favorevoli sono per il 51% persone meno istruite e per il 41% anziani. È quanto emerso dal primo “Rapporto sulla Filiera della Sicurezza in Italia” realizzato da FederSicurezza insieme al Censis e presentato a Roma il 27 giugno alla presenza del Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.
A seguito della presentazione del report è intervenuto il Presidente di FederSicurezza, Luigi Gabriele, sottolineando il ruolo chiave del comparto della sicurezza privata, a fronte di una crescita del senso di insicurezza nella popolazione e dell’indebolimento delle Forze dell’Ordine. Per il compito che attualmente svolge, il settore della vigilanza privata meriterebbe il giusto riconoscimento per i valori e per la preparazione messa in campo quotidianamente. “Dobbiamo dare la giusta cornice al quadro che rappresentiamo” ha dichiarato Luigi Gabriele “se siamo, e lo siamo, una componente che integra effettivamente il sistema di sicurezza nazionale non possiamo essere reputati alla stregua della gamba corta e traballante del tavolo. (…) Diamo il giusto valore alla sicurezza privata. Abbiamo bisogno di uno svecchiamento fondamentale anche di approccio, cominciando a pensare che non siamo più istituti di vigilanza privata, ma imprese di sicurezza. Siamo imprese e non solo di vigilanza, perché facciamo sicurezza a 360 gradi, dall’assistenza allo sceicco che sbarca a Porto Cervo fino all’assistenza ai bambini che necessitano di essere accompagnati in sicurezza nelle scuole”.
Il comparto della vigilanza privata è cresciuto notevolmente in questi anni. Ad oggi si contano quasi 1600 imprese di vigilanza privata (+11,3% tra il 2011 e il 2017) per un totale di oltre 64.000 dipendenti. Agli operatori della vigilanza privata si aggiungono poi gli oltre 21.000 addetti che compongono il settore dei servizi fiduciari non armati. Il Presidente di FederSicurezza ha colto l’occasione per lanciare un appello al Sottosegretario dell’Interno Molteni, auspicando che “con questo Governo si riesca a sfondare il “muro di gomma” che nonostante tutti i nostri sforzi ci ha sempre ributtati ancora più indietro del nostro punto di partenza. (…) Può darsi che dalla teoria e dai testi unici, regolamenti di attuazione, decreti ministeriali e commissioni varie si riesca finalmente a metterci le mani. Questo chiediamo al Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni , che “ci metta le mani” ha concluso Gabriele.