L’analisi delle sentenze che trattano di disabilità mette in risalto che una su cinque è legata al mondo dell’istruzione.
L’Università Statale di Milano ha pubblicato il primo rapporto annuale “La giurisprudenza sui diritti delle persone con disabilità” relativo all’anno 2023. Il report affronta le oltre 800 sentenze italiane ed europee che hanno trattato temi legati alla disabilità.
Le sentenze che trattano di disabilità
Uno degli obiettivi dello studio è quello di analizzare le sentenze, facendo emergere come la condizione di disabilità sia meritevole di attenzione da tutte le parti in causa, siano esse avvocati, magistrati o persone disabili. Le leggi dedicate alle persone disabili ancora oggi incontrano delle difficoltà nella loro applicazione e ai giudici viene richiesto di operare nell’interesse della protezione dei diritti delle persone con disabilità.
Analizzando le sentenze prese in esame sono emersi alcuni settori in cui la tematica dei diritti di persone con disabilità è molto presente:
- Scuola (20%)
- Caregiver (17%)
- Accesso alle prestazioni sanitarie assistenziali (17%)
- Lavoro (9%)
- Accertamento (8%)
Cura dei disabili nella scuola
Il maggior numero di sentenze sui diritti delle persone disabili trova applicazione nell’ambito scolastico e riguarda sia i giudici ordinari che quelli amministrativi che operano ai sensi della legge 67 del 2006.
I soggetti con disabilità hanno diritto a ricevere un Piano Educativo Individualizzato (PEI), come stabilito dall’articolo 12 della legge 104/1992. Questo strumento è essenziale e garantisce il diritto all’istruzione e all’inclusione scolastica degli alunni disabili. Il PEI individua gli obiettivi, le attività e le risorse professionali necessarie per consentire agli alunni disabili di esercitare il diritto allo studio.
Alcune delle sentenze analizzate dallo studio mettono in risalto un PEI illegittimo in quanto non adeguato alle condizioni di salute dell’alunno indicate nella certificazione di handicap. La segnalazione arriva spesso dai genitori degli alunni che rivendicano i bisogni dei propri figli e il giudice amministrativo ha il potere di entrare nel merito delle scelte effettuate dal GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) nella redazione del PEI.
Il Consiglio di Stato ha inoltre stabilito con la sentenza 4473 del maggio 2023 che la normativa scolastica in materia di inclusione è di ordine generale. Pertanto, non si deve fare alcuna distinzione tra le scuole statali e quelle paritarie, di ogni ordine e grado.
La normativa antidiscriminazione
La legge 67 del 2006 è uno strumento dedicato alle persone disabili che permette loro di reagire a condotte discriminatorie. Questa legge trova applicazione in ambiti come l’accessibilità, la mobilità e i trasporti e la scuola. Tra tutte le sentenze prese in esame dallo studio dell’Università Statale, solo nel 6% dei casi viene fatto esplicito riferimento a questa legge. Questo è sintomo del fatto che, nonostante siano trascorsi 18 anni dall’entrata in vigore di questa norma, è ancora difficile da applicare.