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Federpol: ricorreremo al TAR contro la direttiva sugli eventi pubblici in materia di safety e security

Le nuove linee guida introdotte dal Ministero dell’Interno escludono gli operatori di sicurezza privata ed affidano al Comune le valutazioni sulle criticità e vulnerabilità dell’evento.
Lo scorso 18 luglio 2018, il Ministero dell’Interno ha diramato una nuova direttiva che modifica la precedente Circolare Gabrielli del 2017 in termini di safety e security da adottare per gli eventi pubblici. Nel farlo però, la direttiva ministeriale esclude il comparto della sicurezza privata a favore delle associazioni di volontariato, prive di specifica formazione e delle competenze necessarie per svolgere tale mansione.
La Circolare Gabrielli, arrivata dopo i drammatici fatti di piazza San Carlo a Torino, aveva sollevato numerose polemiche poiché da lì in poi, sia dal punto di vista burocratico che economico, l’organizzazione di un evento (quali sagre, concerti, manifestazioni pubbliche etc.) era diventato lungo ed esoso, anche per le restrizioni in termini di pubblica sicurezza, ma indubbiamente, garantiva un presidio di sicurezza efficace e di altissimo livello.
Di recente però, lo stesso Ministero ha ritenuto opportuno modificare la predetta circolare affidando al Comune il compito di valutare le criticità e la vulnerabilità dell’evento, senza l’obbligo di passare per la Prefettura. Nel caso infatti in cui il Comune ritenesse inopportuno prendere le misure di sicurezza fin qui adottate, gli organizzatori dell’evento potrebbero saltare a piè pari l’intero iter gestionale dello stesso. Viene quindi logico pensare che a sostituire gli addetti alla sicurezza fin qui nominati sarebbero semplici volontari, animati da buon cuore, ma privi dell’adeguata preparazione e delle competenze necessarie.
Le nuove linee guida non hanno quindi evitato polemiche, tanto dai sindaci, divenuti gli unici responsabili della gestione dell’evento, quanto dal comparto della sicurezza privata, di fatto esclusa dai giochi.
“La direttiva rischia di penalizzare l’intero settore, non riconoscendo la professionalità ed il ruolo di chi lavora per la sicurezza altrui”, così dichiara la Presidente di Federpol Antonella Pavesio interpellata dalla nostra redazione in merito.  “A tutela delle aziende che operano nel comparto della sicurezza privata” – aggiunge la Pavesio – “ricorreremo al TAR al fine di tutelare gli interessi della categoria”. A questo scopo Pavesio ha sottolineato che “per i prossimi giorni è stato già organizzato un incontro con altre associazioni di categoria rappresentative del settore per valutare la possibilità di agire congiuntamente”. Federpol sottolinea inoltre la propria disponibilità a confrontarsi con i vertici del Ministero dell’Interno per illustrare le ragioni della propria contrarietà alla direttiva in questione.
Leggi la circolare completa.

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