Il presidente di FederSicurezza Luigi Gabriele scrive una lettera ai mezzi d’informazione in cui lamenta la scarsa attenzione da parte dei media nazionali nei confronti del comparto della sicurezza privata
In queste settimane di piena emergenza, con blocco delle attività lavorative eccetto per le imprese ritenute essenziali e strategiche per il Paese, e con milioni di cittadini rinchiusi in casa, il comparto della sicurezza privata ha continuato a lavorare. In sinergia con le Forze dell’Ordine, le guardie giurate hanno svolto le proprie mansioni abituali al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e il corretto funzionamento dei servizi pubblici, come il trasporto valori per rifornire i bancomat di istituti di credito e Poste italiane. Le guardie giurate si sono esposte inoltre al pericolo e ai rischi del contagio, nonostante in diverse occasioni le associazioni di categoria abbiano richiamato l’attenzione delle Istituzione su questo aspetto.
Tuttavia, Governo e media nazionali, non hanno dato il giusto risalto a un comparto, che come ha affermato il presidente di FederSicurezza Luigi Gabriele, “in tutto questo lungo, e non ancora finito, tempo di guerra, non ha mai smesso di garantire alla collettività e alle Istituzioni la fruizione di quel bene, “sicurezza”, tanto ambito e del quale si lamenta sempre la non totale disponibilità”. Così il numero uno della federazione della vigilanza privata ha inviato l’ennesima lettera, questo giro rivolta ai mezzi d’informazione, e in rappresentanza delle proprie associate Univ, Anivp, PiùServizi e Anssat, lamentando la scarsa considerazione rivolta al settore, a confronto invece dell’attenzione che è stata attribuita alle forze di polizia, ai volontari e agli enti pubblici e privati che stanno lavorando per superare la crisi.
Gabriele segnala in particolare il comportamento di chi sta ingiustificatamente ignorando “questa compagine in servizio h24” sperando ahimè che di “queste decine di migliaia di operatori” che compongono il settore della vigilanza privata “si tenesse debitamente conto e non accadesse, come di consueto, che agli stessi si prestasse attenzione solo in caso di eventi luttuosi determinati da cause di servizio”. In chiusura della missiva il Presidente di FederSicurezza, pur non pretendendo “il rilievo che la stampa doverosamente dedica all’attività delle Forze dell’Ordine”, ha auspicato che i mezzi d’informazione rivolgano alle guardie giurate il riconoscimento che perlomeno meriterebbero.