Sono 103 ad oggi, le donne vittime di femminicidio. Proprio in questi giorni, dopo i nuovi casi di femminicidio, la politica ha finalmente fatto sentire la propria voce.
Il 22 novembre è stato approvato il nuovo decreto legge sui femminicidi, in seguito all’ennesima uccisione di una giovanissima Giulia Cecchettin da parte del suo ex fidanzato. Il presente provvedimento era già stato approvato dalla Camera dei Deputati il 26 ottobre scorso e, dopo questo nuovo caso, l’approvazione definitiva è stata dovutamente accelerata.
La legge e i punti importanti
Il disegno di legge n.923 ha come obiettivo primario quello di rafforzare la tutela della vittima inasprendo le misure di protezione preventiva.
È composto da 19 articoli molto complessi e dettagliati, ognuno dei quali mira a rafforzare una precisa misura.
Si parte dalla necessità di velocizzare le misure cautelari e preventive che il giudice dovrà stabilire entro 30 giorni, in riferimento ai cosiddetti “reati spia“. Nello specifico, i vari articoli puntano non solo al rafforzamento delle misure in difesa delle vittime ma affrontano il tema dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e le diposizioni che consentono di rafforzare le misure cautelari. Si riconosce un ristoro ai familiari delle vittime di crimini domestici, aiutando e potenziando anche gli enti e le associazioni che recuperano gli uomini autori di reato.
Il disegno di legge approvato, ha risentito di alcune modifiche rispetto al testo del Governo. Si tratta di un pacchetto di misure che rafforza il ’Codice Rosso’ grazie al potenziamento di strumenti quali l’ammonimento, il braccialetto elettronico, la distanza minima di avvicinamento e la loro applicazione.
La norma prevede, tra le altre misure, la formazione di personale specializzato in grado di percepire, sin da subito, la criticità e pericolosità di determinate situazioni attraverso strumenti di intervento tempestivo. Quest’ultimo punto è nodale e da sempre sollecitato dalle varie associazioni che si occupano di sostenere le donne vittime di violenza e l’accoglienza delle stesse.
Le riflessioni in occasione del 25 novembre
In una intervista la stessa Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella, ha chiarito più volte come questo DDL “non avrebbe comunque potuto aiutare Giulia Cecchettin, né come lei altre donne che non hanno rappresentato segnali di rischio o parlato di eventuali comportamenti dell’uomo“, come specificato dalla ministra a fine votazione “servono cambiamento culturale e azione tenace educazione e formazione“.
Su questo punto però, si potrebbe aggiungere una ulteriore riflessione importante: a volte, purtroppo, le donne non riescono a percepire e comprendere i segnali di pericolo e nemmeno le persone a loro vicine come amiche, familiari e conoscenti. Questo nuovo DDL introdotto a pochi giorni dalla “Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne” è sicuramente un passo avanti, ma deve essere messo in pratica e attivato concretamente. Siamo di fronte una urgenza importante e adesso non possiamo più perdere tempo.
E’ importante potenziare le leggi ma anche investire nella formazione e nella sensibilizzazione con idee chiare e personale qualificato. Anche questa sarà una questione da approfondire, non possiamo più permetterci di parlare o affrontare la violenza con superficialità o diffondendo idee non chiare.