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Firma grafometrica

Firma grafometrica: come si fa la perizia forense?

La perizia sulla firma grafometrica viene eseguita da esperti in materia. Tuttavia, dato che non è prevista alcuna normativa a riguardo, l’Associazione grafologica italiana ha redatto delle linee guida utili per la verifica dei dati.

Dall’analogico al digitale. La dematerializzazione è sempre più presente nei diversi settori della nostra società, al punto da rendere necessari dei dispositivi di firma capaci di catturare e registrare i caratteristici parametri del gesto grafico. Tra questi pressione, tempo, velocità e coordinate geometriche.

Firma grafometrica: le linee guida

Nel 2020 l’Associazione grafologica italiana (AGI) ha redatto le Linee guida operative per la verifica della firma biometrica con tecnologia grafometrica. Il testo, delineato con la collaborazione della Polizia Scientifica di Roma, la Namirial Spa e un istituto bancario, è diventato in poco tempo fondamentale per professionisti, giudici e pubblici ministeri. Nessuna norma del codice di procedura civile, infatti, disciplina l’acquisizione di dati di questo tipo.

La procedura in ambito giudiziale e stragiudiziale

All’interno di un processo, l’incarico viene affidato ad un esperto che, designato dal tribunale, dovrà seguire la procedura fino al deposito del suo elaborato finale.

L’esperto non riceve più dal giudice un documento analogico con la firma da verificare, bensì un documento informatico contenente i dati biometrici della firma.

Gli elementi fondamentali da considerare nella firma grafometrica riguardano la pressione, la posizione, la durata, la rappresentazione grafica e i tratti aerei a pressione zero.

I dati, cifrati mediante una componente pubblica di una coppia di chiavi asimmetriche, si compongono anche di una componente privata. Questa, che può essere usata solo previa autorizzazione del giudice, è ciò che serve per decifrare i dati biometrici della firma. La chiave privata viene conservata da una terza parte, ed è imprescindibile  in un contenzioso.      

In ambito stragiudiziale l’esperto non ha a disposizione i dati biometrici, ma viene chiamato per esprimersi sulla firma cosiddetta flat, ovvero la rappresentazione grafica della firma.

E’ importante che gli esperti si tengano in costante aggiornamento tramite corsi di formazione. I professionisti devono infatti essere specializzati nella tecnologia grafometrica e stare al passo con tutte le novità e i cambiamenti in ambito procedurale e tecnologico.

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