Franco Cecconi, presidente dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, lancia l’idea della convocazione degli “Stati generali dell’Event Industry Italiana”, per trovare una soluzione univoca e idonea al settore dell’intrattenimento e degli eventi, vitale per l’economia italiana.
In considerazione della drammatica situazione causata dalla pandemia covid19, Franco Cecconi, presidente dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, spiega ai microfoni di StopSecret l’idea della convocazione degli “Stati generali dell’Event Industry Italiana”. Si tratta, infatti, di un mondo ricco di professionalità ora gravemente colpite che necessitano di interventi mirati ed immediati, oltre che di un piano di rilancio che sappia garantire la sopravvivenza delle eccellenze italiane.
“Il mondo degli eventi e dell’intrattenimento è composto di decine e decine di professionalità non sempre rappresentate e non tenute in considerazione nelle complesse e non esaustive misure poste in essere dal Governo. La fase 2 annunciata non offre nessuna sicurezza immediata né in prospettiva, a questo ampissimo settore, occorre una proposta da sottoporre al governo per superare la crisi e rilanciare un’industria che ha reso l’italia così autorevole. Occorre un’iniziativa corale che sappia condensare in un’unica proposta le molte esperienze di chi lavora nel settore. Per questo motivo sono divenuto promotore, in qualità di Presidente di AISS, dell’iniziativa “Stati generali dell’Event Industry Italiana”.
Continua il Presidente Franco Cecconi:
“Ho inviato ai rappresentanti del mondo degli eventi e dell’intrattenimento nella sua accezione più ampia, una lettera per convocare tutti intorno ad un tavolo virtuale, per elaborare delle proposte operative da sottoporre al legislatore, non è il tempo di iniziative di singoli o di interessi di parte , il mondo degli eventi e dell’intrattenimento necessita di maggiore attenzione, ed è arrivato il momento che tutti gli operatori del settore abbiano consapevolezza che solo una proposta unitaria potrà servire al legislatore per individuare modi e forme per rilanciare questa preziosa macchina che porta ogni anno milioni di euro nelle casse dello stato e che consente a centinaia di migliaia di lavoratori di confortare dignitosamente le proprie economie“.