L’assicurazione si rivolge ad un investigatore privato per fare degli accertamenti: inchiodato un legale di Firenze che gonfiava i sinistri stradali.
Le frodi a danno delle compagnie assicurative sono molto frequenti in Italia. A pagarne le conseguenze purtroppo sono i cittadini onesti, che si ritrovano a versare una rata più alta del normale poiché le assicurazioni scaricano sugli utenti il costo delle truffe. Sempre più spesso, nei casi in cui vi sia il sospetto di essere danneggiate, le compagnie assicurative ricorrono all’ausilio di un investigatore privato per smascherare il responsabile (o i responsabili) della truffa.
È successo di recente a Firenze, dove un avvocato è finito nei guai per truffa alle assicurazioni insieme ad altre 38 persone. Secondo le indagini, l’uomo arricchiva i sinistri stradali gonfiando i referti medici o addirittura falsificandoli in toto. Il tutto allo scopo di incrementare i risarcimenti a discapito delle compagnie assicurative. A scoprirlo è stato per l’appunto un investigatore privato ingaggiato da Unipol Sai, a seguito di alcuni sospetti su almeno 14 certificati medici in cui compariva il nome del legale accusato di truffa. A quel punto sono intervenute le Forze dell’Ordine e hanno scoperto che alcuni medici non erano neppure in possesso di specializzazione in ortopedia e che alcuni beneficiari del rimborso non si trovavano a bordo del mezzo al momento dell’incidente.
Casi come questo sono una pratica molto diffusa in Italia, con picchi più elevati nelle regioni del Mezzogiorno, specie in Campania. Tuttavia, secondo l’Ania, il fenomeno è in lieve diminuzione. Dal report dell’Associazione delle compagnie assicurative, nel corso del 2017 sono state denunciate dalle assicurazioni circa 2.857.883 truffe. “L’incidenza media a livello nazionale dei sinistri esposti al rischio di frode sul totale del campione di sinistri denunciati nel 2017” recita lo studio “dopo tre anni di continua crescita (dal 2014 al 2016), è tornata lievemente a diminuire attestandosi al 22,4% contro il 23,5% di due anni prima”. Il sud Italia rimane tuttavia l’area più esposta del Paese, dove il 35% dei sinistri denunciati è risultato sospetto.
Per questo motivo, le compagnie assicurative si rivolgono sempre con maggior frequenza alle agenzie di investigazioni private per inchiodare i così detti “furbetti dei sinistri”. L’investigatore privato infatti è in grado, a fronte di competenze specifiche in campo investigativo e giuridico, di verificare se i sospetti lamentati sono fondati o meno e di smascherare i responsabili della truffa. Inoltre, un detective privato può effettuare controlli di autenticità di polizze e attestati, accertamenti, rilievi, acquisizione di atti dalle autorità competenti, ricostruzione, identificazione e rintraccio dei soggetti coinvolti, nonché informazioni sui soggetti coinvolti (precedenti, altri sinistri e informazioni socio-economiche).