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Frodi assicurative, le compagnie ricorrono agli investigatori privati

Con maggiore insistenza le compagnie assicurative si affidano alle agenzie di investigazioni private per smascherare i truffatori
Per smascherare i truffatori, sempre più spesso le compagnie assicurative ricorrono all’utilizzo degli investigatori privati; un trend riconosciuto dagli stessi addetti ai lavori, che negli ultimi anni hanno avuto un incremento delle indagini non solo in ambito “aziendale” (spionaggio, concorrenza sleale, assenteismo etc.), ma anche in ambito assicurativo. Laddove le assicurazioni sospettano di essere state truffate, richiedono l’intervento di un detective in grado di verificare se l’ipotesi è corretta oppure no. Infatti, l’investigatore privato non si limita solamente a valutare il singolo episodio, ma svolge accertamenti a riguardo di eventuali precedenti sinistri stradali in cui sono implicati gli stessi soggetti. Inoltre, effettua controlli di autenticità di polizze e attestati, accertamenti, rilievi, acquisizione di atti dalle autorità competenti, ricostruzione, identificazione e rintraccio dei soggetti coinvolti, nonché informazioni sui soggetti coinvolti (precedenti, altri sinistri e informazioni socio-economiche).
Oggigiorno, in Italia, gli episodi di truffa a danno delle assicurazioni sono all’ordine del giorno. Recentemente, un’agenzia investigativa della Lombardia è stata ingaggiata da un noto gruppo assicurativo al fine di verificare la veridicità di alcuni “strani” incidenti stradali che da diverso tempo coinvolgevano un uomo sulla quarantina A.P. Grazie alle indagini, gli 007 privati hanno scoperto che il suddetto, nel giro di due anni, ha commesso circa cinquanta frodi assicurative raggirando svariate compagnie quali, Axa, Groupama, Generali, Zurich, Fondiaria, Itas, Cattolica, Reale Mutua Assicurazioni e Unipol.  L’uomo simulava lesioni derivanti da una serie di piccoli infortuni.
Inoltre, in queste settimane la richiesta di 007 privati in ambito assicurativo ha avuto eco anche oltralpe, precisamente in Svizzera, dove il Parlamento ha dato il via libera all’utilizzo dei detective qual’ora vi sia il sospetto di una truffa. Tale pratica infatti era stata sospesa nel 2016 in seguito a una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. All’epoca dei fatti, la Cedu e il Tribunale Federale avevano negato il ricorso alle agenzie d’investigazione da parte delle compagnie assicurative, in quanto le indagini si opponevano a un diritto fondamentale, quello del rispetto della vita privata e familiare. L’utilizzo di un detective privato, aveva sottolineato la Cedu, “sarebbe stato ammesso soltanto in presenza di una base legale chiara e dettagliata”. A quel punto la patata bollente è passata in mano alla politica. In poco più di sei mesi le Camere Federali, su pressione della Suva e dei maggiori gruppi assicurativi svizzeri, hanno elaborato un testo parlamentare in grado di colmare la lacuna giuridica, di ristabilire l’utilizzo dei detective privati e di rafforzare la lotta alle frodi assicurative.

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