Secondo uno studio condotto dal centro universitario Transcrime i furti nelle abitazioni sono più frequenti nella fascia serale, tra le 18 e le 21, seguiti da quelli effettuati in mattinata, tra le 9 e le 12. Per quanto riguarda i giorni della settimana non ci sono distinzioni rilevanti, eccetto una sensibile crescita durante la domenica. I luoghi considerati più a rischio restano i principali centri urbani, con un maggior numero di abitanti e tendenzialmente più ricchi, registrando un tasso più elevato di crimini nel Centro- Nord Italia.
Nonostante il fenomeno stia attraversando una fase di ridimensionamento, dopo gli ultimi dieci anni che hanno visto una forte crescita (i furti nelle abitazioni sono stati poco meno di 2 milioni dal 2006 al 2015) il senso di pericolo percepito dalla popolazione rimane ancora alto, aspetto ad oggi determinato in primis dal quadro politico-economico del Paese, dalla consistente ondata migratoria, nonché dalla forte influenza dei media.
In questo senso, la diffusione dei sistemi di allarme e di videosorveglianza può svolgere un ruolo importante a favore della prevenzione e della diminuzione del fenomeno. Sempre secondo un indagine di Verisure Italia, in collaborazione con l’istituto Sondea, sta aumentando il numero degli italiani che decidono di affidarsi ad un impianto di sicurezza per difendere le mura domestiche, con picchi di acquisto soprattutto nel periodo estivo. L’analisi indica che oltre il 79 per cento dei cittadini italiani ha dichiarato di volere le telecamere per la videosorveglianza nella propria casa. A partire dal 2014, le statistiche dimostrano che sono aumentate del 5 per cento le persone che si sentono più sicure con un sistema di videosorveglianza: la possibilità di vedere ciò che sta succedendo nella propria abitazione direttamente da smartphone o tablet accresce la percezione di sicurezza dei capi famiglia, specie durante i periodi di vacanza.