Durante una tappa di presentazione del libro “Una storia fuori dal comune” Gianni Speranza ha parlato della sua esperienza che ricorda con rammarico e poca nostalgia. Una politica diversa che voleva mettere al centro i cittadini e la legalità. La fiducia e la voglia di superare le crisi.
Quanto è difficile fare politica in Italia? Al Sud lo è ancor di più. Gianni Speranza, professore di Storia e filosofia oggi in pensione, lo sa bene. Sindaco di Lamezia Terme (CZ), ha guidato consecutivamente la sua città tra il 2005 e il 2015.
Una Lamezia ferita, umiliata, denigrata da anni di scelte sbagliate e di continui commissariamenti. Una citta ormai spenta che aveva bisogno di nuova linfa vitale. E così è stato.
Un’esperienza che Gianni Speranza ha riportato nel suo ultimo libro “Una Storia fuori dal comune” edito da Rubbettino Editore, che delinea un’esperienza positiva e di valori autentici che in Calabria, per anni, è mancata.
Il primo cittadino professore e il mandato: “Sindaco venga con noi, abbiamo un problema”.
Dopo qualche ora dalla sua elezione due agenti di polizia municipale bussano alle porte di casa del professore, appena rincasato dopo aver festeggiato con i suoi alunni il risultato elettorale. “Signor Sindaco, venga con noi. Hanno incendiato la porta del consiglio“. E così con 48 ore di anticipo sulla tabella di marcia, Gianni Speranza si reca presso il Palazzo Municipale, per rendersi conto che gli anni che verranno non saranno semplici. Per nulla scontato il lavoro da fare .
La rinascita culturale, le gioie e i dolori descritti nel libro
Uno degli obiettivi dell’allora sindaco Gianni Speranza, era proprio quello di provare a ristabilire una sana cultura della legalità. Impresa ardua in un capoluogo per anni in mano alla criminalità, alla quale lo stesso sindaco durante la campagna elettorale, non ha fatto sconti. Non a caso, sarà affidato alla scorta per preservare la sua incolumità. Cosa quasi scontata in Calabria.
Le difficoltà che da sindaco ha dovuto fronteggiare le ha ben descritte nel libro, pubblicato qualche anno dopo, in cui racconta tutto ciò che ha vissuto con lucidità, tecnica narrativa empatica e un trasporto ancora vivo. Un sindaco in mezzo alla gente e per la gente.
Il libro “Una storia fuori dal comune” mette a nudo anche le difficoltà di fare il Sindaco in una città difficile e grande come Lamezia, quando il bene comune viene prima di tanto altro. Quando rispettare e far rispettare le regole a volte risulta difficile. Un libro in cui si parla anche delle sue battaglie, di come Lamezia sia rinata, della visita di Papa Benedetto XVI e dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a dimostrazione che lo Stato era vicino a questa terra. Per una volta la Calabria non dava notizia di criminalità o degrado.
Rocco Mangiardi, testimone di giustizia
All’interno delle pagine del libro, un intero capitolo è dedicato alla figura di Rocco Mangiardi. Imprenditore di Lamezia, Mangiardi decide di denunciare i suoi estorsori. Per la prima volta, apertamente, si contrasta un sistema per anni consolidato, come riportando nelle stesse pagine. Si riflette l’importanza della legalità, di questo imprenditore che nell’aula di tribunale e senza aver paura, indica chi per anni ha fatto questo: un esponente del clan Giampà.
Legalità che ha portato in città il Trame Festival che ormai da anni anima il dibattito sulle mafie, sulla criminalità e che ha permesso alla città di Lamezia di ritornare a parlare di questioni scottanti.
Ma gli anni trascorsi in comune hanno portato notizie tristi. Come la strage dei ciclisti nel 2010. Evento che ha scosso la città di Lamezia.
Come più volte ha ribadito l’autore durante le varie presentazioni, è il racconto di un sindaco che riconosce di aver fatto degli errori, ma è una testimonianza di vita collettiva che ha una sua dignità e che attraversa fatiche, gioie e difficoltà di una comunità.
Negli anni la sua esperienza è stata definita anomala per la città, una storia fuori dal comune, parafrasando il titolo del libro stesso. E forse è proprio così, e di questa diversità, di passione, onestà e impegno ci sarebbe ancora bisogno, per ricostruire e ripartire da Lamezia, e dalla Calabria tutta.