Istituita dall’Onu nel 2008, il suo scopo è concentrarsi sulla difficile situazione dell’ingiustizia sociale e premere per miglioramenti e soluzioni. Equa distribuzione del reddito e un maggiore accesso alle risorse attraverso l’uguaglianza e le opportunità per tutti.
Il 20 febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, allo scopo di sensibilizzare e celebrare il rispetto dei diritti di uguaglianza e libertà. Quest’anno decantata e attuata per condividere e porre attenzione sul delicato tema del lavoro sicuro, dopo due anni di pandemia da Covid-19 che sicuramente ha determinato una modifica del mercato economico.
“Raggiungere la giustizia sociale attraverso l’occupazione formale” è il focus scelto per questo 20 febbraio 2022 che in tutte le scuole, le piazze e le istituzioni ha visto momenti di condivisione e sensibilizzazione su queste tematiche.
Definire il concetto di giustizia sociale è sicuramente difficile e controverso. Un argomento spinoso sul quale ricercatori e filosofi di fama mondiale hanno provato a dibattere e invano trovare un’idea condivisa. Sosteniamo davvero i principi della giustizia sociale nella promozione dell’uguaglianza di genere o i diritti delle popolazioni indigene e migranti. Sperimentiamo la giustizia sociale quando abbattiamo e mettiamo da parte le barriere che le persone affrontano a causa del genere, appartenenza etnica, della religione, della cultura o della disabilità.
L’attuazione da parte dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) della Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Giusta, è solo uno degli esempi recenti dell’impegno delle Nazioni Unite per la giustizia sociale. La Dichiarazione infatti, mira a garantire risultati giusti per tutti attraverso il lavoro, protezione e dialogo sociale, nonché principi e diritti fondamentali del lavoro.
La Dichiarazione promuove il lavoro dignitoso attraverso un approccio coordinato al raggiungimento di quattro obiettivi strategici: occupazione, protezione sociale, dialogo sociale e principi e diritti fondamentali sul lavoro. Ma il fine della giustizia sociale, è sancito dall’art. 3 della Costituzione: per il suo raggiungimento la Repubblica si attiva a rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando la libertà e l’uguaglianza, ostacolino il pieno sviluppo della persona.
Sulla giustizia sociale intesa come “transizione giusta” verso economie e società sostenibili, si moltiplicano le iniziative dell’Onu in particolare quelle legate agli interventi urgenti per porre fine alla pandemia del femminicidio e alla violenza contro le donne.
“Con l’aumento dell’esclusione e dell’ineguaglianza, dobbiamo rafforzare il nostro impegno per garantire che tutte le persone, senza discriminazione alcuna, abbiano accesso alle opportunità di miglioramento della vita propria e di quella altrui.” Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite dal 2007 al 2016.