Parte il nuovo progetto pilota “Tribunale online” in quattro uffici giudiziari italiani con l’obiettivo di digitalizzare il comparto della giustizia. Secondo il report Cepej il nostro Paese si trova in posizione intermedia nella classifica europea e in zona bassa per le risorse destinate all’ITC
Digitalizzazione giustizia: in che cosa consiste l’iniziativa
La pandemia ha evidenziato la necessità per il sistema giudiziario italiano di digitalizzare i processi interni e la comunicazione con i cittadini.
In linea con queste esigenze e con il Piano di Resilienza Nazionale, il Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione – Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati – ha avviato il progetto pilota “Tribunale Online” in quattro uffici giudiziari (Catania, Catanzaro, Marsala e Napoli nord).
L’iniziativa rientra nel piano di sviluppo, emerso nell’ambito dei lavori della Commissione Interministeriale per il Sud, e consentirà ai cittadini il deposito telematico della domanda e la gestione autonoma dell’intero procedimento, attraverso una piattaforma dedicata, raggiungibile all’indirizzo smart.giustizia.it.
Sviluppata secondo criteri di accessibilità e centralità dell’utente, la piattaforma sarà fruibile da qualsiasi dispositivo e caratterizzata da un’interfaccia grafica intuitiva per facilitare la ricerca di informazioni e la gestione dei procedimenti. Essa verrà gradualmente ampliata per rendere disponibili nuove funzionalità e servizi, anche ad altre tipologie di utenti (come ad esempio gli avvocati).
L’area pubblica è accessibile a chiunque, mentre si potrà accedere all’area riservata utilizzando le proprie credenziali SPID.
Digitalizzazione tribunali: il rapporto Cepej
Questa iniziativa, finalizzata a digitalizzare il comparto della giustizia, servirà a ottimizzare e snellire il sistema giudiziario italiano. Il Belpaese, infatti, manifesta ancora un certo ritardo in ottica di transizione digitale. Secondo il rapporto “European judicial systems CEPEJ Evaluation 2022”, l’Italia staziona nella zona mediana della classifica dei Paesi del Consiglio d’Europa riguardo all’utilizzo consapevole delle tecnologie nel sistema giudiziario. Il budget investito in tecnologia, sul totale del budget giudiziario (che negli ultimi anni ha subito una contrazione del 2%), è tra i più bassi.
Questa situazione è stata evidenziata anche dalla classifica europea “Justice Scoreboard 2022”. L’Italia, infatti, oscilla tra l’11° e la 18° posizione per fattori quali la disponibilità di informazioni online per il pubblico, le norme procedurali adeguate alla digitalizzazione, l’utilizzo di tecnologie nei tribunali e nelle procure, l’accesso online del pubblico alle decisioni giudiziarie, etc.
Un ritardo che sarebbe auspicabile colmare in fretta.