Nei giorni scorsi, il senato ha approvato un emendamento che fa tornare le guardie giurate “lavoratori dipendenti“
Il Governo fa dietro front sulla possibilità da parte delle guardie giurate di lavorare in forma autonoma. Il 5 ottobre il senato ha approvato un emendamento “che subordina il riconoscimento della nomina a guardia giurata all’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente con un istituto di vigilanza”. Il provvedimento annulla la circolare ministeriale dello scorso anno che prevedeva per le guardiae giurate di intraprendere un percorso lavorativo autonomo.
Tornando indietro nel tempo infatti, con la circolare n. 14334/10089 del 17/10/19, il Ministero dell’Interno presentava una nuova figura professionale per il mondo della sicurezza privata: la guardia giurata autonoma. Nel documento figuravano i requisiti necessari per svolgere tale professione, i rapporti tra guardia giurata e committenza e il corretto procedimento di rilascio del titolo di gpg. La circolare era stata diffusa dopo l’annullamento dell’art. 6 comma 2 del DM 269/2010, avvenuto con la sentenza n.118/2018 del Tar Emilia-Romagna e avvallato dal Consiglio di Stato con il parere n. 2531 del 25 settembre 2019. In quell’occasione infatti, il tribunale aveva accolto il ricorso di un uomo al quale la Prefettura di Modena aveva negato l’autorizzazione a svolgere l’attività di guardia giurata in forma autonoma. La decisione del Prefetto di Modena rispetta quanto stabilito dal suddetto articolo, che presuppone l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato per le guardie giurate.
Il nuovo emendamento promosso dai senatori Ferrari, Nannicini, Collina, Giacobbe e Taricco rinstaura quanto stabilito dall’art. 6 precludendo alle gpg di poter lavorare per conto proprio. Maria Cristina Urbano, Presidente di Assiv ha salutato la proposta di legge con soddisfazione. Nei mesi scorsi, aveva chiesto alle Istituzioni tale intervento normativo, sottolineando il rischio di destrutturazione di un settore estremamente importante per la sicurezza dei cittadini. “L’espletamento dei delicati servizi ad esso affidati” ha dichiarato la Presidente di Assiv “non può prescindere dalla solidità organizzativa e funzionale degli Istituti per continuare a garantire i necessari livelli qualitativi”.