L’impiego delle guardie giurate nei servizi di antipirateria marittima è stato prorogato fino a fine 2022: tuttavia rimane aperto il nodo formazione
Con il Decreto Milleproroghe arriva l’ennesimo rinvio, con scadenza al 31 dicembre 2022, sulle condizioni d’impiego delle guardie giurate nei servizi di antipirateria marittima. Le gpg potranno essere utilizzate nei suddetti servizi, anche senza aver superato i corsi teorici-pratici richiesti dalla normativa. Unica clausola è che abbiano partecipato, per almeno sei mesi, come membri delle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi.
Luigi Gabriele, Presidente di ConFederSicurezza, ha espresso soddisfazione e ringraziato gli On. Alberto Pagani (Pd) ed Emanuele Prisco (Fratelli d’Italia) per l’attenzione rivolta al comparto. Gabriele, tuttavia, ha sottolineato che il settore si trova ancora di fronte al problema della formazione, sancita dal DM 154/09, ricordando che da ormai 10 anni si procede esclusivamente a colpi di proroghe (i termini di scadenza della prima deroga erano il 31 dicembre 2012).
I corsi, che servirebbero ad abilitare le guardie giurate ai servizi di antipirateria, non sono stati ancora attivati dal Ministero dell’Interno. Anche a causa dei ritardi dovuti dalla crisi sanitaria. La loro attivazione risulterebbe molto importante per lo sviluppo del settore, cruciale per la sicurezza delle navi in zone pericolose, a rischio pirateria.
“I nostri molteplici inviti al confronto, da ultimo la richiesta avanzata da ConFederSicurezza il 22 gennaio del 2021 di istituire con urgenza un tavolo tecnico permanente per il settore dell’antipirateria marittima, attese le notevoli difficoltà operative e logistiche riscontrate dalle aziende a causa della pandemia” ha sottolineato Luigi Gabriele “sono rimasti del tutto inascoltati dal Ministero dell’Interno, dal quale non abbiamo ricevuto alcun tipo di riscontro. Ad oggi ogni missione di protezione viene svolta in piena autonomia, senza alcun sostegno, neppure formale, a livello di supporto logistico e informativo”.
“ConFederSicurezza prosegue nel suo impegno per arrivare ad una soluzione che consenta a tutti coloro che negli ultimi 10 anni abbiano espletato il servizio di protezione in deroga alla prevista formazione di poter continuare a lavorare, indipendentemente dal previsto esame prefettizio, avendo ampiamente comprovato le proprie competenze e professionalità nelle varie missioni operative”.