A luglio parte un nuovo progetto nel campo delle discipline forensi. Si tratta di IFOSS 2022, un percorso formativo dedicato ai professionisti e ai ricercatori del settore
Si prospetta un’estate sui banchi di scuola per i professionisti e i ricercatori del campo forense. Dal 17 luglio un resort della costa siciliana ospiterà una nuova scuola dedicata interamente alle scienze forensi, nello specifico alla Digital Forensics. Si chiama IFOSS 2022 “International Forensics Summer School”, un progetto nato per volontà del Prof. Sebastiano Battiato, professore ordinario di Informatica dell’Università di Catania, con la collaborazione di tre gruppi istituzionali e di ricerca appartenenti all’ateneo siciliano, all’Università di Foggia e all’Arma dei Carabinieri. In questa breve intervista, abbiamo chiesto al Prof. Battiato di raccontarci un po’ del progetto, di cosa si tratta a chi si rivolge e quali saranno gli argomenti trattati.
Gentile Prof. Battiato,
In che cosa consiste il progetto IFOSS 2022? Come nasce l’idea e perché?
IFOSS 2022 “International Forensics Summer School” consiste nella prima edizione di un evento formativo nel settore delle Scienze Forensi, che ci auguriamo possa contribuire alla formazione di giovani ricercatori, professionisti e figure istituzionali nell’ambito delle Scienze Forensi con specifico focus sui temi della Digital Forensics e aspetti correlati. L’evento nasce dalla collaborazione di tre gruppi istituzionali e di ricerca legati alla figura del sottoscritto presso l’Università di Catania, della Prof.ssa Donatella Curtotti (Università di Foggia) e del Dott. Ing. Aldo Mattei (Arma dei Carabinieri), impegnati a vario titolo in attività di ricerca e sviluppo con riferimento all’ambito digitale, biometrico e normativo/regolamentare in ambito penale.
Quali sono gli obiettivi di questa iniziativa e a chi si rivolge?
Come accennavo, negli ultimi anni, nel mondo ICT abbiamo assistito ad uno sviluppo vertiginoso di nuove tecnologie e metodi che, anche in ambito forense, ci portano a confrontarci da un punto di vista tecnico-metodologico con nuovi aspetti legati alla prova scientifica “digitale”, sia in fase di acquisizione che di analisi. Le cosiddette best practices di settore vengono quindi continuamente aggiornate attraverso un confronto tra i maggiori esperti a livello internazionale, che possano formare le nuove generazioni di studiosi e di practitioner (sia tecnici, che di ambito giuridico).
Quali saranno gli argomenti che verranno trattati durante le lezioni?
Per questa prima edizione, avremo l’onore di avere con noi quattro speaker d’eccezione, quali:
- Zeno Geradtz – University of Amsterdam, con focus su “Forensic Deepfake Detection, Digital Forensics and New Developments”.
- Didier Meuwly – University of Twente, con due interventi rispettivamente su “Applications of Biometric Technology to Forensic Science” e “Forensic Evaluation in Court of Biometric Data”.
- Davide Maltoni – University of Bologna, con due lezioni sul tema della biometria: “Fingerprint Recognition: State-of-the-Art and New Directions” e “Double-Identity Biometrics”.
- Giovanni Ziccardi – University of Milan, che introdurrà il tema giuridico in riferimento a “Digital Forensics Recent Case Law in Italy and Abroad”, “Facial Recognition, Discrimination and Law” e “Biometrics Regulation in the UE Proposal of Regulation of AI And Deepfake Regulation Proposals in US And China”.
Le lezioni si terranno dal 17 al 23 luglio 2022 in un resort della costa siciliana, vicino alla famosa spiaggia di Montalbano. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 maggio e prevedono diverse quote in funzione della particolare categoria di appartenenza.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito: www.ifoss.it
Nel 2021 lei è rientrato a far parte della Top Italian Scientist. In quale circostanza e spinto da quali motivazioni, attraverso la ricerca informatica si è avvicinato al mondo forense?
In realtà è tutto avvenuto diversi anni fa, a seguito di un invito per un’attività di formazione presso un tribunale siciliano, in cui ho chiaramente colto come ci fosse l’esigenza di avvicinare il mondo della ricerca accademica a quello forense, proprio nell’ottica di riuscire a sensibilizzare gli addetti ai lavori, rispetto ai nuovi risultati e alle nuove metodologie, ma anche la necessità di condividere informazioni e best practices già note a livello internazionale. Un progetto di ricerca che voglio citare è quello legato all’individuazione di tecniche in grado di scovare i falsi d’autore nelle immagini e nei video (per esempio i cosiddetti deepfake) e a cui abbiamo dedicato tanto spazio negli ultimi anni.