Il garante Privacy dispone l’applicazione di una sanzione ad un’ azienda italiana per telemarketing aggressivo
Le verifiche svolte dal Garante Privacy nei confronti di una nota azienda italiana di telecomunicazione hanno riscontrato inadeguate misure di sicurezza dei sistemi di gestione della clientela.
Gli accertamenti dell’Autorità hanno anche evidenziato considerevoli complessità riconducibili al macchinoso iter di trattamento dei dati personali effettuati dall’azienda nei confronti sia di tutti i clienti appartenenti alla società stessa, sia dei possibili utenti del settore delle comunicazioni.
Il Garante per la protezione dei dati personali aveva, infatti, ricevuto diverse comunicazioni per mezzo delle quali, si lamentava che i dipendenti della società cercavano di apprendere informazioni personali anche tramite chat, verosimilmente per l’ invio di messaggi pubblicitari indesiderati.
Ulteriori criticità sono emerse sia nell’utilizzo di liste di clienti senza consenso per lo svolgimento all’attività di marketing, sia relativamente alla procedura utilizzata per un servizio offerto dall’azienda e per il quale ai clienti non è stato praticato un consenso libero e informato.
Il Garante privacy, alla luce delle circostanze emerse ha ordinato alla società di “adeguare” l’elaborazione dei dati personali a idonei sistemi di sicurezza per evitare accessi abusi ai propri sistemi informatici.
Comprovando, altresì, che l’attivazione di servizi e conclusione di attinenti contratti sia preceduta da chiamate provenienti solo da numerazioni telefoniche censite e iscritte al Roc, ovvero, al così denominato Registro degli operatori di comunicazione.
La società in questione non potrà più utilizzare le informazioni personali comunicate da partner terzi, senza che gli stessi abbiano rilasciato esplicito consenso.
Gli accertamenti e provvedimenti adottati dal Garante nei confronti della società, si adeguano a quelli già adottati all’attività di altre aziende similari e non. L’azione ha comportato l’applicazione di sanzioni per un totale complessivo di circa 70 milioni di euro. L’Autorità a fronte di centinaia di reclami e a conclusione di una non facile attività istruttoria decide di sanzionare la società per telemarketing aggressivo.