A Trento la discussione sul macroscopico errore giudiziario che ha come vittima Chico Forti.
L’incubo, per Chico Forti (Trento – 1956), inizia il 16 febbraio 1998 con l’omicidio di Dale Pike e diventa senza fine il 15 giugno 2000 quando, dopo poche ore di camera di consiglio, il Giudice designato al caso legge la sconcertante sentenza che riportiamo fedelmente: “La Corte non ha le prove che Lei Sig. Forti abbia premuto materialmente il grilletto, ma ho la sensazione, al di là di ogni dubbio, che lei sia stato l’istigatore al delitto. I suoi complici non sono stati trovati ma lo saranno un giorno e seguiranno il suo destino. Portate quest’uomo al penitenziario di Stato. Lo condanno all’ergastolo senza condizionale.” Sono trascorsi 20 anni e Chico è ancora rinchiuso in carcere, a Miami, a scontare una condanna a vita pronunciata in assenza di prove e dell’arma del delitto.
Da anni l’On. Mauro Ottobre candidato presidente alle provinciali del Trentino che si terranno il 21 ottobre con la lista Autonomia Dinamica, la criminologa Dott.sa Roberta Bruzzone ed Enrico Forti (zio di Chico) si battono affinché a Chico sia riconosciuta la possibilità, fino ad oggi negata, di una revisione processuale che gli permetta di dimostrare la sua estraneità all’assassinio di Dale Pike e riappropriarsi, finalmente, della sua vita.
20 anni di carcere, un’esistenza distrutta, una famiglia persa, un macroscopico orrore giudiziario di cui si parlerà martedì 10 ottobre ad ore 10 presso l’Hotel America di Via Torre Verde a Trento.
A moderare la giornata Cristina Sartori, grafologo giudiziario e consulente investigativo – candidato con Autonomia Dinamica.
Articolo a cura di Cristina Sartori