Soggetto attivo e passivo del reato: cosa s’intende?
Prima di giungere al concetto e significato di soggetto attivo e passivo del reato, definiamo cosa sia un reato.
Tecnicamente, il reato rappresenta un fatto giuridico, commissivo od omissivo vietato dall’ordinamento giuridico e a cui si ricollega una sanzione penale.
Dal verificarsi di ogni reato è possibile delineare e distinguere un soggetto attivo e un soggetto passivo del reato. In particolare, per soggetto attivo intendiamo l’autore del reato, ossia, colui o coloro nel caso di concorso che hanno realizzato e messo in atto una condotta vietata dalla legge penale.
Relativamente al soggetto attivo del reato distinguiamo: reati comuni e reati propri. Nel primo caso, sono quelli realizzabili da qualunque soggetto, o meglio, da chiunque senza la necessità di particolari caratteristiche soggettive. A titolo esemplificativo sono reati comuni, il furto o l’omicidio.
Nel secondo caso, invece ci riferiamo ai cosiddetti reati propri, quelli che solo i soggetti che ricoprono una determinata qualità possono compiere. Ad esempio, il pubblico ufficiale e l’incaricato di pubblico servizio possono compiere il reato di peculato, art. 314 del codice penale.
E’ definito quale soggetto passivo, la persona offesa del reato quale titolare del bene e dell’interesse che la norma giuridica tutela. Ad esempio, soggetto passivo nel caso di furto è il proprietario della cosa rubata. Pertanto, corrisponde con la vittima del reato.
Il soggetto passivo va tenuto distinto dall’oggetto materiale del reato, ossia, la persona o la cosa su cui si concreta l’attività dell’agente. Quando l’oggetto è rappresentato dal una persona può coincidere o meno con il soggetto passivo. Ad esempio per l’ipotesi di percosse.
Oltre ciò, un reato può essere posto in essere da una o più persone fisiche. Nel caso in cui venga posto in essere da un unico soggetto si parlerà di reato “monosoggettivo”; invece, se lo stesso viene realizzato da più persone ci ritroveremo di fronte un reato “plurisoggettivo”.