Il Cyber Resilience Act riguarda la sicurezza informatica dei prodotti digitali e connessi e la sua entrata in vigore in Italia potrebbe avvenire nel giro di qualche mese. Per le aziende che non rispetteranno il regolamento sono previste sanzioni fino al 2,5% del fatturato annuo.
Cyber Resilience Act, più sicurezza informatica in rete
È in arrivo il Cyber Resilience Act, una proposta di legge Ue che affronta il tema della sicurezza informatica dei prodotti che contengono componenti digitali e che possono essere connessi a un dispositivo o ad una rete digitale.
I principali obiettivi del nuovo regolamento sono:
- da un lato, assicurare che i prodotti vengano immessi sul mercato con il minor numero di vulnerabilità possibile;
- dall’altro, consentire ai consumatori di valutare le caratteristiche di sicurezza informatica dei prodotti digitali.
Cosa prevede il Cyber Resilience Act
Il Cyber Resilience Act si applica a tutti i prodotti con componenti digitali il cui utilizzo “previsto o ragionevolmente prevedibile comprende il collegamento diretto o indiretto a un dispositivo o a una rete”. Di conseguenza, sono compresi tutti quei prodotti che, per il solo fatto di essere connessi a una rete o a un dispositivo, possono diventarne un punto di vulnerabilità e quindi di attacco.
Viceversa, sono esclusi dagli effetti del regolamento i prodotti per i quali è già in essere una normativa verticale considerata adeguata, i prodotti ad uso esclusivamente militare e i servizi in senso stretto (salvo quando rappresentano un componente essenziale di elaborazione remota di un prodotto coperto dal regolamento).
Nel concreto, il Cyber Resilience Act prevede:
- che gli aggiornamenti siano disponibili per almeno cinque anni, o che il prodotto venga ritirato prima di questo termine;
- che gli aggiornamenti siano disponibili e prevedano meccanismi sicuri di installazione automatica;
- di informare l’utente sui rischi cyber legati all’utilizzo del prodotto;
- regole più stringenti per i “critical products”.
Tempi e modalità di attuazione del regolamento
La proposta di legge ha già superato le fasi di consultazione pubblica ed ora aspetta il via libera definitivo della Commissione e del Parlamento europei. In linea di massima, la norma entrerà in vigore in Europa e in Italia nel giro di qualche mese.
I soggetti interessati dal regolamento avranno 2 anni di tempo per adeguarsi, fatti salvi i requisiti di notifica delle vulnerabilità che diventeranno efficaci dopo 12 mesi.
In caso di inottemperanza, sono previste sanzioni pecuniarie fino 15 milioni di euro e al 2,5% del fatturato annuo per le violazioni più gravi.