Il prossimo 18 ottobre 2016 presso il Grand Hotel Visconti di Milano si svolgerà il seminario riservato ad Avvocati, Investigatori Privati, Consulenti Forensi, Studenti ed appassionati, dal titolo “Le indagini difensive nel processo penale” – Case history: il caso dell’omicidio di Perugia e Raffaele Sollecito. (clicca qui per scoprire il programma)
Alessandra Silvestri e Michele Andreano, noti avvocati penalisti che hanno patrocinato in diversi processi di rilievo nazionale porteranno il loro contributo illustrando alla platea la normativa sulle indagini difensive che consente l’utilizzo degli investigatori privati e dei consulenti di parte nelle indagini penali.
“L’intervento avrà ad oggetto l’analisi di un apporto normativo molto articolato” – dichiarano Alessandra Silvestri e Michele Andreano – “anzi uno dei più consistenti innesti post-riforma che si sono succeduti sul c.p.p.: la L.7.12.2000, n. 397, recante “Disposizioni in materia di indagini difensive”.
Approvata dopo una lunga e faticosa elaborazione, durata quasi quattro anni e fortemente voluta dall’avvocatura associata – e, in particolare, dall’Unione delle Camere penali italiane, che fin dal 1993 aveva approntato un progetto per disciplinare le investigazioni della difesa – ha introdotto quello che efficacemente è stato definito come il “diritto di difendersi cercando”, necessaria precondizione per l’effettività e la pienezza del contraddittorio nella fase in cui le parti sono protese a dimostrare le proprie affermazioni.
Verrà così affrontata da diverse angolature la tematica del’attività investigativa del difensore, consentita fin dal momento dell’incarico professionale, soffermandosi sull’individuazione dei soggetti legittimati all’espletamento delle indagini ed, in particolare, sulla facoltà per il difensore, contemplata dal terzo comma dell’art. 327 bis c.p.p., di avvalersi di investigatori privati autorizzati e di consulenti tecnici quando siano necessarie specifiche competenze.
La riconosciuta possibilità di avvalersi della loro collaborazione ha evidentemente la finalità di fornire alla difesa un ausilio, che sopperisca, almeno in parte, alla disparità operativa con l’accusa, la quale, com’è noto, ha poteri di gran lunga superiori a quelli del difensore dell’imputato e ha la disponibilità di ben altri mezzi e strutture: basti soltanto pensare che il pubblico ministero, ex art. 327, ha la diretta disponibilità della polizia giudiziaria – vale a dire di un apparato quanto mai articolato ed efficiente, dotato di rilevanti risorse sul piano umano e tecnologico – su tutto il territorio nazionale.
Formulari, pratici schemi riepilogativi e tabelle saranno di supporto ai partecipanti che intendano avvalersi degli strumenti apprestati dal Codice per l’esercizio di questo importantissimo ed autonomo potere di indagine.”