Secondo i dati SDI, la piaga dello stalking continua a mietere vittime in tutta Italia. Affidarsi a un investigatore privato rappresenta una soluzione ottimale sia in termini di tutela della vittima che di efficienza delle indagini
Il reato di stalking è un fenomeno molto diffuso che colpisce in prevalenza le donne. Nonostante negli ultimi anni la violenza in generale abbia subito una leggera riduzione, i reati contro le donne rimangono pressoché stabili. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, sistema di indagine (SDI), nel 2016 le donne vittime di omicidi volontari sono state 149. Di questi delitti, tre su quattro sono stati commessi in ambito famigliare, di cui 59 commessi dal partner e 17 dall’ex compagno. Un totale di 4.046 reati sulle donne di cui fanno parte anche gli atti persecutori.
Dall’introduzione nel codice penale del reato di stalking, nel 2009, si è verificata una crescente tendenza da parte delle vittime di denunciare il fatto. Secondo i dati del Ministero della giustizia, nel 2016 le persone denunciate per atti persecutori sono state 11.425. Anche le condanne in merito sono aumentate significativamente: nel 2009 le sentenze sono state 35, a fronte di 1.601 nel 2016.
Come si evince dalle statistiche, questa tipologia di reato colpisce perlopiù le donne; tuttavia anche i maschi possono cadere vittima di stalking e non solo per motivi diversi da quelli affettivi, come dimostrano alcuni casi recenti.
Per difendersi da questo genere di comportamento, le vittime hanno iniziato a rivolgersi anche agli investigatori privati. L’agenzia investigativa fornisce aiuto e supporto alla vittima, sia per salvaguardarne l’incolumità fisica, sia per raccogliere prove da esporre in tribunale. Di fronte a questo tipo di reato, l’investigatore privato tutela il proprio assistito attraverso pedinamenti e appostamenti alla vittima (pianificando percorsi sicuri) e al presunto stalker. In secondo luogo, profila lo stalker, nel caso in cui non se ne conosca l’identità, e a mezzo di foto, video e testimonianze acquisisce tutte le prove necessarie per far valere i diritti della vittima in sede giudiziale. Inoltre, con il suo consenso, collabora con le autorità preposte segnalando la notizia di reato e poi intervenendo in modo sinergico con le Forze dell’Ordine.