L’Interpol lancia un nuovo appello ai cittadini europei per identificare 46 donne uccise, o scomparse in circostanze misteriose, ancora senza un nome. Con l’iniziativa “Identify Me”, l’agenzia internazionale spera di risolvere questi cold case, grazie alla collaborazione del pubblico.
Quarantase donne uccise senza nome: l’appello di Interpol
L’Interpol, insieme a sei Paesi europei, ha lanciato l’iniziativa “Identify Me”, un progetto volto a identificare 46 donne vittime di probabili omicidi, i cui resti sono stati ritrovati in circostanze misteriose. Dopo l’iniziale successo del 2023, che ha prodotto oltre 1.800 segnalazioni, l’ufficio di polizia internazionale ha esteso l’iniziativa, oltre a Belgio, Germania e Paesi Bassi, anche a Francia, Spagna e Italia. Nella lista delle donne italiane, uccise o scomparse in circostanze misteriose, figurano quattro profili su cui l’Interpol sta attualmente indagando: la donna con i tatuaggi di pantera e scorpione, la donna con l’orologio, la donna nella scatola di cartone e la giramondo.
Uno dei più celebri cold case, risolti grazie all’appello di Interpol, è quello di Rita Roberts, una donna gallese assassinata nel 1992, ma inizialmente non riconosciuta. A maggio dello scorso anno, i famigliari della vittima hanno identificato la giovane donna da un tatuaggio visto in televisione. Questi risultati mostrano il potenziale dell’iniziativa, resa ancora più efficace dai progressi nelle tecniche forensi come la profilazione del DNA e la ricostruzione facciale, che aiutano a identificare corpi non riconosciuti per decenni.
L’importanza del coinvolgimento pubblico
I particolari di ciascun caso sono disponibili sulla pagina web Identify Me, insieme alle ricostruzioni facciali di alcune delle donne decedute. Nel portale si trovano anche le immagini di oggetti che le vittime indossavano al momento del ritrovamento. L’Interpol ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale e del coinvolgimento dei cittadini per risolvere questi casi.
Il segretario generale dell’agenzia, Jürgen Stock, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo, con la campagna “Identify Me”, è semplice. Vogliamo identificare le donne decedute, dare risposte alle famiglie e rendere giustizia alle vittime. Ma non possiamo farlo da soli. Ecco perché stiamo chiedendo al pubblico di unirsi a noi in questo sforzo”. Anche il più piccolo dettaglio, come un ricordo, una segnalazione o un racconto, può fare la differenza.
L’iniziativa rappresenta una speranza per dare un nome e giustizia alle donne non identificate, vittime di cold case ancora irrisolti. Come ha dichiarato Jürgen Stock, “il più piccolo dettaglio potrebbe aiutare a scoprire la verità”. L’appello dell’Interpol evidenzia l’importanza del coinvolgimento pubblico per offrire risposte alle famiglie e dare finalmente pace alle vittime, alcune delle quali attendono giustizia da decenni.