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No a guardie civiche improvvisate: la vigilanza privata insorge

Da AISS a FederSicurezza, le associazioni del comparto della sicurezza privata si sono fatte sentire dopo la proposta del ministro Boccia di affidare il servizio di social distancing a 60 mila volontari

Ad oggi, in Italia, il settore della vigilanza privata è composto da oltre 5.000 aziende ed impiega circa 250 mila operatori. In questi mesi di lock down le guardie giurate sono intervenute insieme alle forze dell’ordine per presidiare luoghi pubblici, ospedali ed esercizi commerciali e garantire il rispetto delle norme di sicurezza. Il comparto non si è mai fermato assicurando il corretto svolgimento dei propri servizi.

A fronte dell’impegno di migliaia di lavoratori, nei giorni scorsi il Ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia ha proposto di affidare il servizio di verifica del distanziamento sociale nei luoghi pubblici e privati a 60 mila volontari. I volontari verrebbero reclutati tra le fila dei cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza. La proposta, che non ha trovato il favore dei ministri Lamorgese e Guerini, è stata rigettata sul nascere.
Tuttavia, ha lasciato di stucco il comparto della vigilanza privata, che per l’ennesima volta si è sentito tradito e messo da parte dalle Istituzioni.

Franco Cecconi, Presidente di AISS ha chiesto un incontro immediato con il Governo. “Il Paese dispone di professionisti, formati e addestrati, per svolgere quel mestiere in completa sicurezza” è stato il commento di Gianni Baratta, Presidente di Più Servizi “la sicurezza non è qualcosa che si possa improvvisare”. Luciano Tommaso Ponzi, Presidente di Federpol, definisce la proposta di Boccia un’iniziativa che è partita con il piede sbagliato. “Pensare di poter gestire l’attività di controllo in riferimento ai pubblici esercizi senza competenze” ha detto Ponzi “in un regime di totale ambiguità legislativa e aggravando per di più l’operato delle forze dell’ordine già sottodimensionate, è un errore che il Governo non può commettere”.

Piuttosto critico anche il Presidente di FederSicurezza, Luigi Gabriele: “Sembra un paradosso, ma non mi sorprende, visto che era anche circolata l’idea di affidare il trasporto valori alla protezione civile e vista la scarsa considerazione del comparto sicurezza e vigilanza privata sul fronte istituzionale. Al netto di chi dovrà poi fare cosa sul fronte professionale, resta l’idea di un Governo che persevera nel far fare cose a chi non le sa fare, al solo scopo di dimostrare che è veloce in battuta”.

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