OSINT è una disciplina che si occupa di ricerca e analisi di informazioni e dati da fonti aperte e comunemente utilizzata da investigatori privati, giornalisti e consulenti informatici
OSINT, acronimo di Open Source Intelligence, è una disciplina affascinante e complessa, indispensabile per reperire informazioni e dati da fonti aperte. Mercoledì 9 giugno, Paolo dal Checco, consulente informatico forense ed esperto di tecniche OSINT, parteciperà in qualità di docente, al corso formativo OSINT – Open Source Intelligence, organizzato e promosso da StopSecret Editore. Il corso si terrà online, dalle ore 10 alle 13. Abbiamo chiesto al dott. Dal Checco alcune anticipazioni in merito ai temi trattati, a cosa servono le ricerche OSINT e quali vantaggi possono offrire a chi le utilizza.
Gentile Dott. Dal Checco,
Quali saranno i temi da lei affrontati durante il corso formativo online OSINT – Open Source Intelligence?
Durante il corso OSINT tratterò in piccola parte le basi teoriche che portano alle metodologie utilizzate per eseguire ricerche online, per passare poi in maniera più approfondita ad esempi pratici di strumenti e servizi utili per le attività d’intelligence sulle fonti aperte. Durante il corso non potranno – per limiti di tempo – essere illustrate pratiche e metodologie complesse, ma verranno fornite le basi e alcuni strumenti per poter capire come muoversi in un mondo in rapida evoluzione, dove aumentano gli strumenti e i servizi, ma nel contempo vengono sempre più protette le informazioni.
Quali sono i principali vantaggi che derivano dall’utilizzo delle tecniche OSINT? Perché, al giorno d’oggi, un professionista non dovrebbe farne a meno?
Le tecniche OSINT permettono di espandere le potenzialità di ricerca sulle fonti aperte (web ma non solo) al fine di reperire informazioni utili per la propria attività professionale, in ambito di giornalismo investigativo ma anche digital forensics, threat intelligence o incident response. Il fine delle tecniche d’indagine online è quello di poter tutelare gli interessi dei propri clienti, in ottica difensiva ma anche proattiva, o di sé stessi. Consideriamo poi il fatto che ognuno di noi, nel suo piccolo, esegue attività di OSINT quando ad esempio utilizza motori di ricerca come Google o Bing per ricercare documenti, pagine, magari immagini anche a partire da campioni di raffronto per poi esaminarne il contenuto e i metadati visualizzandone le proprietà, ottenendo poi informazioni che alimentano nuove ricerche: la differenza risiede nella consapevolezza degli strumenti, completezza delle informazioni e struttura del metodo utilizzato.
In quali casi e circostanze le tecniche OSINT possono rivelarsi utili? Per quali attività risultano maggiormente idonee?
Gli ambiti in cui le pratiche d’indagine OSINT possono rivelarsi utili sono molteplici: ne fanno un uso massivo gli investigatori privati così come i giornalisti investigativi, chi fa reportage, così come chi esegue analisi forensi e cerca riscontro alle risultanze delle proprie attività su copie forensi ed evidenze digitali. Le agenzie assicurative o le banche, ad esempio, fanno pesante uso di tecniche OSINT per operare verifiche antifrode, due diligence, compliance, adeguate verifiche che portano spesso a fare emergere comportamenti illeciti o rendere evidenti rischi che altrimenti sarebbero poi emersi in fasi successive.
Le informazioni raccolte nel corso di un’indagine OSINT come vengono trattate ed elaborate? Possono assumere valore probatorio in sede di giudizio?
Il trattamento delle informazioni raccolte tramite ricerche OSINT va gestito con molta cautela, dato che questo tipo d’indagini può portare ad aggregazione ed estrazione d’informazioni soggette a limiti di utilizzo e produzione dovuta ai TOS, finalità del trattamento e restrizioni varie. Vanno quindi tenuti in conto i limiti giuridici dell’utilizzo dei dati ottenuti, motivo per il quale si raccomanda sempre a chi fa uso di tecniche di ricerca di verificare con il proprio Studio Legale di riferimento o Agenzia Investigativa i limiti del proprio incarico. Una delle cautele che si suggerisce di valutare, ad esempio, è quella di avvalersi della forma del mandato d’indagine difensiva conferita da legali o agenzie investigative, che permette al tecnico di operare sotto una copertura giuridica maggiore, ovviamente senza mai con questo violare limiti di legge o privacy.
Per partecipare al corso formativo OSINT – Open Source Intelligence clicca di seguito: https://www.forensicnews.it/evento/corso-formativo-online-osint-open-source-intelligence/