L’inchiesta giudiziaria contro Puff Daddy si complica ulteriormente con l’incriminazione sostitutiva depositata il 30 gennaio scorso. Il caso si aggiunge di nuovi inquietanti dettagli, coinvolgendo altre vittime e aggravando le accuse a carico del 55enne star dell’hip hop. Il processo inizierà il 5 maggio e, se verrà condannato, Puff Daddy potrebbe rischiare anche l’ergastolo.
Caso Puff Daddy: nuove accuse e dettagli inquietanti
Il caso giudiziario contro Puff Daddy, all’anagrafe Sean John Combs, ha subito un significativo ampliamento con l’incriminazione sostitutiva presentata il 30 gennaio scorso dai pubblici ministeri. Pur non aggiungendo nuovi co-imputati o capi di accusa, gli ultimi documenti legali hanno esteso il periodo del presunto racket, anticipandolo dal 2008 al 2004. Inoltre, le precedenti accuse, che inizialmente facevano riferimento a un’unica vittima identificata come “Vittima-1”, ora includono altre due donne, denominate “Vittima-2” e “Vittima-3”, che avrebbero subito abusi analoghi.
Le nuove accuse non si limitano ad abuso, strupro, traffico sessuale e favoreggiamento della prostituzione, ma comprendono anche la detenzione e distribuzione di sostanze stupefacenti. Oltre a cocaina, ossicodone, ecstasy e ketamina, già citate nelle precedenti denunce, emergono ora anche metanfetamina e psilocina, una potente sostanza allucinogena. Le denunce di abuso sessuale superano ormai il centinaio e coinvolgono anche minorenni, compreso un bambino di 9 anni tra le possibili vittime.
Tra le accuse, spicca inoltre il presunto episodio in cui il rapper avrebbe sospeso una donna dal balcone di un hotel. La vittima sarebbe Bryana “Bana” Bongolan, che nel novembre scorso aveva intentato una causa civile contro Combs, sostenendo di essere stata sospesa dal 17° piano di un hotel. L’avvocato di Puff Daddy, Marc Agnifilo, ha dichiarato che il suo assistito è determinato a difendersi da queste accuse, ribadendo la propria innocenza e annunciando battaglia in tribunale.
Il caso Cassie Ventura e le accuse di violenza sessuale
Le accuse contro Puff Daddy sono iniziate nel novembre 2023, quando Cassie Ventura, cantante R&B ed ex compagna dell’artista, ha intentato una causa denunciando anni di abusi sessuali durante la loro relazione. Nonostante la rapida risoluzione del caso, l’episodio ha dato il via a una serie di denunce a catena, portando alla formulazione di accuse sempre più gravi da parte dei pubblici ministeri.
Le autorità hanno descritto Puff Daddy come un individuo che ha sfruttato il proprio impero musicale e finanziario per commettere reati. Secondo l’accusa Combs obbligava le presunte vittime a soddisfare le sue fantasie erotiche attraverso minacce e violenza. Teatro di queste orribili vicende sono le White Parties, ossia le feste in total white che l’artista organizzava nelle sue ville a Miami e Los Angeles, in compagnia di altre celebrità della musica e del cinema.
L’ondata di denunce ha visto l’intervento anche di Tony Buzbee, noto avvocato di Houston, che rappresenta oltre 120 presunti sopravvissuti agli abusi del rapper. Tra le testimonianze più scioccanti figura quella di una donna che sostiene di essere stata violentata da Combs e Jay-Z quando aveva 13 anni, durante un afterparty degli MTV Video Music Awards del 2000. Jay-Z ha negato ogni coinvolgimento e ha reagito intentando una causa per estorsione e diffamazione contro Buzbee.
Il processo e il possibile ergastolo
Dopo l’arresto, avvenuto il 16 settembre 2024, Puff Daddy si trova al momento in carcere senza possibilità di rilascio su cauzione. Il processo a suo carico è fissato per il prossimo 5 maggio. Se riconosciuto colpevole delle accuse dei reati sessuale e estorsione, rischia una pena dai 15 anni di detenzione fino all’ergastolo.
Le nuove rivelazioni e l’allargarsi del caso sollevano diversi interrogativi sulla rete di protezione di cui l’artista avrebbe goduto per anni, permettendogli di operare impunemente. Il dibattito si estende oltre la vicenda giudiziaria, sollevando questioni più ampie sul potere e l’influenza dell’industria musicale, nonché sulla necessità di proteggere le vittime di abusi nel settore dello spettacolo.
L’inchiesta in corso potrebbe portare a nuovi sviluppi nei prossimi mesi, mentre la difesa di Combs continua a respingere ogni accusa. Il caso sta attirando l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, aprendo un confronto sulla tutela delle vittime e sulla responsabilità delle figure di spicco nel mondo dell’intrattenimento.