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Reati contro i minori in Italia: +34% negli ultimi 10 anni

Secondo i dati di Terre des Hommes, negli ultimi 10 anni i reati contro i minori in Italia sono aumentati del 34%, con una media di 19 abusi al giorno nel 2023. La maggior parte delle vittime è di sesso femminile, con il 61% dei casi totali.

Reati contro i minori: quali sono gli abusi più diffusi in Italia

I reati contro i minori rappresentano una piaga sempre più profonda nel nostro Paese. È quanto emerso di recente dallo studio “La condizione delle ragazze e delle bambine del mondo” elaborato dalla Fondazione Terre des Hommes. Nel 2023 le violenze subite da minorenni in Italia ammontano a 6.592 casi, una media di 19 al giorno. In dieci anni, questo dato è aumentato del 34% e addirittura dell’89% rispetto al 2006.

Gli abusi più frequenti riguardano i maltrattamenti in famiglia, con 2.843 casi registrati, seguiti dalle violenze sessuali e dagli abbandoni. In linea generale, nel 61% dei casi le vittime di reati contro i minori sono bambine e ragazze. Particolare attenzione è rivolta anche alle mutilazioni genitali, che colpiscono bambine e adolescenti spesso di origine africana. Sebbene l’infibulazione sia illegale in Italia, la pratica viene talvolta eseguita, causando danni fisici e psicologici permanenti alle vittime.

A livello globale, l’OMS stima che oltre 200 milioni di donne hanno subito mutilazioni genitali nei paesi dove questa pratica è ancora diffusa. Ogni anno, circa 3 milioni di adolescenti, prevalentemente sotto i 15 anni, sono a rischio. Anche in Italia, a causa dell’immigrazione da paesi in cui la mutilazione è ancora praticata, alcune bambine corrono questo pericolo.

Differenze tra uomini e donne

Secondo lo studio, i reati contro minorenni di sesso maschile sono in prevalenza l’omicidio volontario (67%) seguito dall’abbandono di minori o incapaci (61%). Anche l’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina colpisce maggiormente gli adolescenti maschi (59%), come la sottrazione di persone incapaci (55%).

Bambine e ragazze, invece, sono spesso vittime di violenza sessuale e di violenza sessuale aggravata (85% e 89%). Al 79% la percentuale di atti sessuali con minorenni, al 78% la detenzione di materiale pornografico e corruzione, e al 64% la prostituzione e la pornografia minorile.

Sussiste, invece, una parità di genere per quanto riguarda le violenze domestiche e i maltrattamenti in famiglia, in aumento rispetto al 2022. Rispetto al 2013, la prostituzione minorile è calata del 65%, mentre la detenzione di materiale pornografico è diminuita del 18%. Al contrario, le violenze sessuali aggravate sono aumentate del 72% rispetto allo stesso periodo.

Allarme cyberbullismo e violenze virtuali

Un altro fenomeno molto diffuso negli ultimi anni riguarda le violenze e le aggressioni online. Il 63% delle aggressioni virtuali in Italia colpisce, infatti, gli adolescenti, mentre il 46% dei casi di cyberbullismo in Europa avviene per mezzo di contenuti pornografici. Secondo l’Internet Watch Foundation, il Vecchio Continente ospita il 64% della produzione pedopornografica online globale, davanti a Nord America (17%) e Asia (14%).

In generale, oggi le persone che denunciano gli abusi subiti sono aumentate, ma esiste ancora una vasta parte di vittime che non trova il coraggio di denunciare. È importante considerare, inoltre, che molte violenze si consumano all’interno del nucleo familiare, spesso a causa di modelli patriarcali presenti nella famiglia stessa.

“Due fattori devono farci riflettere” ha dichiarato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes “e cioè in primo luogo l’immagine della famiglia come luogo sicuro e accogliente, che mostra più di una crepa e chiama in causa tutti i nostri sforzi affinché i genitori non debbano affrontare in solitudine una fragilità che appare sempre più evidente. Poi la violenza, soprattutto fisica, che continua a consumarsi in maggioranza sul corpo delle bambine e delle ragazze. Ciò costringe tutti noi a non mollare nella battaglia culturale, per superare la struttura patriarcale e creare una società più inclusiva fondata sul rispetto dell’altro”.

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