Il DM 110/2023 fornisce le linee guida e le specifiche indicazioni per la presentazione degli atti processuali in formato elettronico, al fine di facilitare il processo di gestione e archiviazione delle pratiche giudiziarie.
Quali sono le cause a cui si applica il Decreto 110/2023?
L’11 agosto 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro della Giustizia riguardante il regolamento per la redazione degli atti giudiziari. Il regolamento si applica alle cause di valore inferiore a 500.000 euro e stabilisce i criteri per la redazione degli atti, i limiti dimensionali e gli schemi informatici da seguire.
Gli avvocati difensori e il Pubblico Ministero devono seguire specifici criteri di redazione degli atti processuali. Questi criteri includono:
- L’intestazione dell’ufficio giudiziario e la tipologia dell’atto;
- L’indicazione delle parti coinvolte nel processo;
- L’utilizzo di massimo venti parole chiave per identificare l’oggetto del giudizio;
- L’indicazione dei provvedimenti impugnati e le relative informazioni;
- La specificazione separata dei fatti e dei motivi di diritto con l’indicazione dei capi della decisione impugnati;
- L’elenco dei documenti offerti in comunicazione con collegamenti ipertestuali;
- L’indicazione di leggi e precedenti giurisprudenziali rilevanti;
- La presentazione delle conclusioni distinte per ogni questione pregiudiziale, preliminare e di merito;
- L’indicazione specifica dei mezzi di prova e un indice dei documenti prodotti;
- L’indicazione del valore della controversia;
- La richiesta di distrazione delle spese;
- Il provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato.
Quali sono i limiti dimensionali degli atti processuali?
I limiti dimensionali degli atti processuali sono i seguenti:
- Gli atti di citazione, ricorso, comparsa di risposta, memoria difensiva, atti di intervento e altri atti introduttivi di impugnazione devono rispettare un limite massimo di 80.000 caratteri, corrispondenti a circa 40 pagine.
- Le memorie, le repliche e gli altri atti del giudizio devono rispettare un limite massimo di 50.000 caratteri, corrispondenti a circa 26 pagine.
- Le note scritte in sostituzione dell’udienza devono rispettare un limite massimo di 10.000 caratteri, corrispondenti a circa 5 pagine.
Se si superano i limiti dimensionali degli atti, è necessario indicare le ragioni di tale superamento e inserire un indice e una sintesi del contenuto dell’atto. I font consigliati sono quelli di tipo corrente, come Times New Roman, Verdana, Arial, e Garamond.
Le deroghe ai limiti dimensionali sono possibili in caso di questioni complesse o di necessità di includere molti documenti allegati. Tuttavia, è necessario richiedere una deroga al giudice o al presidente del collegio, che valuteranno caso per caso.
Quali sono gli schemi informatici da seguire?
Gli schemi informatici non sono altro che le modalità di formattazione informatica degli atti e dei documenti da depositare telematicamente.
In sintesi, il Ministero della Giustizia ha stabilito quali sono gli schemi informatici da seguire per la redazione degli atti giudiziari, al fine di favorire la digitalizzazione del settore e migliorare l’efficienza del sistema giudiziario.
I documenti devono essere redatti in formato elettronico e rispettare le specifiche indicazioni, garantendo la compatibilità con i sistemi informatici dei tribunali.
Il regolamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale rappresenta un passo verso l’innovazione del sistema giudiziario italiano, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e alla standardizzazione dei processi.
L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale può semplificare e automatizzare alcune fasi di redazione degli atti, contribuendo a migliorare l’efficienza e la trasparenza nel sistema giudiziario e rendendo più accessibile e veloce la giustizia per tutti i cittadini.
