Reddito di Cittadinanza: il Garante privacy dichiara che l’incrocio dei dati per i controlli da parte dell’Inps dovrà essere conforme alle norme nazionali ed europee
Il Reddito di Cittadinanza è stato introdotto con decreto legge del 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito di soggetti economicamente più svantaggiati.
Il suo scopo sarebbe quello di favorire l’inserimento o il reinserimento dei beneficiari nel mondo del lavoro.
I destinatari del Reddito di Cittadinanza sononuclei familiari che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio risultano in possesso di specifici requisiti economici, oltre che di cittadinanza e residenza.
L’autorità per la protezione dei dati personali conferma all’Inps la possibilità di poter acquisire, con notevole intensità, i dati necessari per effettuare i controlli sulle concessioni del Reddito di Cittadinanza.
Lo scopo dell’azione è quello di scoprire tutti i soggetti che ricevono il sussidio senza averne diritto o reale bisogno.
Tale conferma è risultata necessaria perché il controllo dei dati personali che l’Inps è chiamato a svolgere, pur se conforme all’esecuzione di un compito di interesse pubblico, prevede un naturale pericolo per i diritti e le libertà dei beneficiari e anche di minori di età.
Il parere favorevole dell’Autorità è stato fornito sulla base di interlocuzioni intercorse con l’Istituto per rendere l’azione di controllo perfettamente conforme alla normativa nazionale ed europea.
Il Garante, tuttavia, si riserva di verificare tale conformità anche per i successivi controlli relativi alla permanenza dei requisiti.
Reddito di Cittadinanza: quali sono i dati oggetto di scambio?
I dati personali controllati, su larga scala e con modalità telematiche, riguardano lo stato di salute del beneficiario, la sua condizione sociale, economica, finanziaria, condanne penali e reati.
Lo scambio di informazioni tra l’Inps e le diverse amministrazioni, quali, Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni dovrà rientrare in quelle stabilite dalla legge, ovverosia, possesso di beni immobili, intestazione di autoveicoli, ricovero in strutture pubbliche di lunga degenza, condanne o misure cautelari personali.
Le amministrazioni dovranno, inoltre, adottare adeguate misure di sicurezza volte ad assicurare la riservatezza dei dati dei beneficiari. In tal senso, potranno trattare i dati solo per il tempo necessario allo svolgersi dei controlli e rendendoli successivamente non visibili a soggetti non autorizzati all’accesso.