Il Presidente Ponzi ha inviato una lettera al Governo per sollecitarlo ad intervenire sulle questioni urgenti della sicurezza privata
L’ultimo DPCM, che riduce l’attività delle strutture commerciali e dello spettacolo rappresenta l’ennesimo duro colpo per il settore della sicurezza privata. Sulla questione è intervenuto il Presidente di Federpol, Luciano Tommaso Ponzi. Nei giorni scorsi infatti ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministri Lamorgese e Gualtieri. “La questione” ha scritto Ponzi “è la mancata collocazione e valutazione in termini di aiuti diretti da parte del governo e dei ministeri dell’Interno e dell’Economia alle aziende e agli operatori di sicurezza che lavorano in stretto contatto con le strutture commerciali e di spettacolo e che sono oggetto oggi dei divieti di apertura al pubblico, come locali notturni, discoteche, teatri, cinema e qualsivoglia attività di intrattenimento”.
Le nuove misure restrittive rischiano di avere pesanti ripercussioni sul settore in termini occupazionali. Senza contare che i lavoratori, circa 8.000 addetti, che operano in questo specifico ambito sono fermi dallo scorso marzo. Nella missiva il Presidente di Federpol tocca due argomenti molto importanti per la sopravvivenza del settore. Da un lato, la mancanza di azioni di sostegno da parte delle Istituzioni e di un problema tecnico relativo alla classificazione dei codici Ateco che può pregiudicare l’accesso ai contributi. In secondo luogo, la scarsa considerazione verso gli operatori del sicurezza privata nella lotta contro il covid19.
In merito al primo aspetto, Ponzi ha dichiarato che “Federpol ha provveduto a fare istanza presso il comitato di revisione della classificazione delle attività economiche all’Istat, perché vengano create le sottocategorie che individuano gli effettivi ambiti di operatività che sono molto differenti l’uno dall’altro e che differenziano l’attività di ogni operatore ed i relativi rischi lavorativi”. Sull’altro aspetto, Ponzi ha rinnovato al Governo la disponibilità delle aziende del settore di collaborare con le Istituzioni nella lotta contro la pandemia. “Espletando” ha precisato il Presidente di Federpol “servizi quali il tracciamento delle persone potenzialmente contagiate e il rispetto del distanziamento sociale nelle attività commerciali, evitando l’assunzione di personale senza alcuna formazione e preparazione”.