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Spionaggio industriale, la nuova frontiera degli 007 privati

Negli ultimi anni il ruolo dell’investigatore privato ha cambiato volto: dagli affari di cuore e le infedeltà coniugali, allo spionaggio industriale e le infedeltà in azienda
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Negli ultimi anni la principale occupazione delle agenzie di investigazioni private è cambiata: dai pedinamenti a mogli o mariti infedeli, gli 007 privati hanno cominciato ad occuparsi dei reati aziendali, dai casi di assenteismo alla violazione della legge 104, dalla sottrazione indebita di dati sensibili al vero e proprio spionaggio industriale. In questo senso, sono aumentate le richieste relative ad indagini su casi di spionaggio industriale, perdita di dati strettamente riservati e concorrenza sleale tra aziende.
Con l’utilizzo sempre più diffuso di internet, quasi tutte le pratiche aziendali vengono effettuate su computer in rete e ciò le rende sempre più a rischio. Da una parte c’è il pericolo degli hacker (le vittime di cyber-crime sono in continua crescita), che “bucando” la rete sono in grado di entrare in possesso di dati sensibili o segreti aziendali che vengono estorti all’azienda per ottenere del denaro tramite un ricatto o che vengono venduti ai concorrenti (sempre che il furto non venga preventivamente commissionato dagli stessi). Dall’altro lato, ci sono i casi in cui la sottrazione dei dati aziendali viene compiuta da un dipendente “infedele” attraverso l’utilizzo di una semplice pen-drive o l’invio di una mail.
In tutti questi casi, le imprese danneggiate hanno cominciato a rivolgersi agli investigatori privati appena hanno percepito la possibilità che le proprie informazioni, ritenute segrete, fossero trapelate fuori dai muri aziendali. A questo punto, a seguito di un colloquio preventivo, l’investigatore privato interviene secondo due fasi distinte. La prima consiste in un’accurata ispezione, attraverso specifiche e sofisticate attrezzature, di tutti i luoghi dell’azienda (uffici e produzione) e di tutte le apparecchiature elettroniche presenti al fine di operare un’attenta bonifica delle stesse. Tutti gli spazi aziendali vengono setacciati minuziosamente con lo scopo di individuare possibili microspie o altri strumenti in grado di estrapolare informazioni e portarle all’esterno. Per svolgere un lavoro serio ed accurato, è necessario che la bonifica venga ripetuta periodicamente nel corso dell’anno, in modo da poter garantire con certezza l’assenza o la re-installazione di minacce tecnologiche.
La seconda fase riguarda invece il controllo dei dipendenti. Sempre più spesso si verificano casi in cui informazioni strettamente riservate vengono portate all’esterno da un dipendente “infedele” che intende ricavarne un profitto personale, sia mantenendole per sé, sia vendendole a terzi. Nel caso in cui venga appurato che la violazione dei segreti aziendali è stata effettuata da quest’ultimo, scatta per il lavoratore il licenziamento in tronco per giusta causa.
A cura della Redazione
© Riproduzione riservata

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