La menzogna è frutto di un’elaborazione psicologica complessa che provoca una notevole tensione emotiva. E’ un’arte e come tale può essere smascherata.
Non si può non comunicare in quanto ogni parte del nostro corpo, anche la più nascosta, trasmette un’informazione. Comunicazione verbale, non verbale, paraverbale e prossemica aiutano a comprendere ed analizzare tutte le informazioni che il nostro corpo invia a chi ci ascolta. E’ un concetto semplice ma anche irrazionale e quasi automatico: il nostro corpo parla per noi, ecco perché il linguaggio verbale è importante ma il linguaggio del corpo ancor di più, in quanto non si può mentire.
Dai gesti, dalle espressioni del viso e dalla postura si può dedurre chiaramente cosa una persona provi e quello che trasmette, bisogna solo saper interpretare i segnali. Nelle scienze della comunicazione, la disciplina della cinesica studia gli effetti della mimica, dei gesti e delle posture in determinate situazioni comunicative, come i colloqui o le trattative contrattuali. Le nozioni ricavate dalla cinesica sono utilizzate nella formazione di mediatori, oratori e assistenti sociali. Questa disciplina scientifica ha assunto ancora più importanza nell’ambito del colloquio forense e nelle tecniche investigative.
Prima di affrontare qualsiasi riflessione, è il caso di chiarire che cosa è un’emozione e come si attiva. L’emozione è un fenomeno complesso che deriva dall’interazione fra fattori soggettivi e oggettivi: parliamo di risposte adattive, ovvero predisposte biologicamente, a situazioni ed eventi che coinvolgono processi neuropsicologici, psicofisiologici, cognitivi e di controllo del comportamento. Le emozioni, simili negli animali e nell’uomo, permettono di segnalare all’esterno il proprio stato d’animo e le proprie intenzioni.
Ci sono diverse teorie psicologiche sulle emozioni e a tal proposito, importanti sono gli studi di Paul Ekman, sulle espressioni del viso.
Paul Ekman, psicologo statunitense, alla fine degli anni cinquanta ha iniziato a studiare il volto e le caratteristiche espressive delle emozioni per comprenderne la valenza comunicativa, dimostrando che le manifestazioni del viso e le emozioni non sono determinate dalla cultura di un posto o da tradizioni ma sono universali e quindi, di origine biologica.
Le espressioni facciali per Ekman, sono il prodotto di un numero ristretto di emozioni di base: gioia, tristezza, rabbia, sorpresa, paura, disgusto. Sono innate, ovvero determinate geneticamente, universali e distinte le une dalle altre; Le emozioni secondarie, invece, sono il risultato della combinazione di emozioni primarie. La capacità di riconoscere un’emozione quindi, non viene influenzata dal contesto, in quanto immediata e innata. Ekman, dopo innumerevoli studi ha individuato 43 micro espressioni, arrivando a catalogare oltre cinquemila combinazioni di esse, che ha racchiuso in un testo denominato Facs (facial action coding system).
Le micro espressioni facciali sono quei cambiamenti mimici, comuni a tutti gli uomini, che si presentano ogni qualvolta si prova un’emozione e vengono definite micro perché sono di brevissima durata. Ed è proprio su questo riflesso incondizionato del bugiardo che si sono concentrati i tentativi di rilevare la menzogna nell’ambito del colloquio o di un interrogatorio, in cui si cerca di studiare e analizzare ogni minimo cambiamento nella persona.