Marito, se hai qualche dubbio su tua moglie puoi tranquillamente seguirla e giocare al piccolo detective, oppure puoi incaricare un familiare, o un’altra persona di tua fiducia o infine un detective privato senza problema alcuno ma attenzione a non recarle disagio!
Non potrai essere accusato di reati o di violazione della privacy e nemmeno di aver commesso il reato di investigazioni abusive.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione la n. 48264 del 20.11.2014 stabilisce, infatti, che nonostante la legge vieti ancora di eseguire investigazioni o ricerche, o raccogliere informazioni per conto di privati senza la licenza del Prefetto, chiunque può eseguire controlli semplici e saltuari se non vi è un supporto organizzativo e finalità professionali.
Quando il pedinamento è svolto nei confronti di un’unica persona e lo si fa nel proprio esclusivo e particolare interesse infatti, ha recentemente confermato la Cassazione, non si commette alcun reato.
Ci sembra però importante sottolineare come la sentenza della Cassazione del 20.11.2014 potrebbe indurre le persone a mettere in atto azioni e comportamenti che riteniamo richiedano invece sempre grande perizia e professionalità, anche nel caso di una semplice infedeltà coniugale.
Una lettura superficiale di tale sentenza potrebbe risultare fuorviante per il cittadino comune.
Lo dimostra proprio il caso di specie che ad essa ha dato origine.
I fatti: un marito, insieme al cognato, è stato denunciato da una donna che si è accorta perfettamente di essere oggetto del loro pedinamento.
Appare quindi evidente che non è prudente improvvisarsi Sherlock Holmes se non si vuole rischiare di incorrere in seri problemi giudiziari. Peraltro, la pronuncia segue diverse altre decisioni in tal senso.
Ad esempio, la Cassazione con sentenza del 30/4/2014 aveva confermato la condanna per molestia, nei confronti di un uomo che, vittima della gelosia, aveva pedinato l’ex moglie con l’auto.
E’ sufficiente insomma arrecare un turbamento alla vittima senza bisogno di altro, durante un pedinamento, per commettere un reato.
Ecco perché questa attività deve essere svolta con grande cautela. Gli investigatori privati, ad esempio, debbono prima di tutto dimostrare di essere in possesso dei requisiti di onorabilità necessari per ottenere l’autorizzazione a svolgere le attività in cui si articola quella professione, sono anche obbligati, per legge, a sottoporsi annualmente ad onerosi corsi formativi che hanno la precisa finalità di mantenerli sempre aggiornati sull’evolversi delle normative e della giurisprudenza.
Ciò permette a questi professionisti di offrire un servizio di alta qualità senza rischi per il cittadino che decide di usufruirne. Sarebbe utile insomma, per tutti i cittadini che le attività “delicate” come i pedinamenti, fossero realizzate solamente da professionisti.
di Clementina Mori
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