Tutela della privacy: quale la differenza tra i dati personali e i dati sensibili?
Il Regolamento Europeo sulla Privacy, denominato anche con l’acronimo GDPR ( General Data Protection Regulation), individua due tipologie di dati, quali, i dati personali e quelli sensibili. Tali dati, sono coperti da un alto grado di riservatezza e in quanto tali, non possono essere pubblicati o divulgati a terze persone.
Con l’espressione, dati personali, intendiamo qualsiasi informazione che ci consente di riconoscere e/o individuare in maniera diretta o indiretta un soggetto specifico. I dati che permettono un’identificazione di tipo diretta sono a titolo esemplificativo e non esaustivo: i dati anagrafici, nome, cognome o immagini etc..
Tuttavia, è possibile identificare una persona anche solo fornendo informazioni indirette, come nel caso, di un numero di targa, indirizzo IP, indirizzo di residenza, codice fiscale, Iban e così via.
I dati sensibili, invece, sono i dati che ci permettono di rilevare l’origine razziale ed etnica di un soggetto, le sue convinzioni religiose, filosofiche, le opinioni politiche, la sua appartenenza sindacale e i dati relativi allo stato di salute. Per tale motivo, non potrò mai pubblicare informazione che identificano direttamente o indirettamente patologie o malattie afferenti allo stato di salute di una persona.
Il Regolamento UE 679/2016 ha incluso all’interno della categoria dei dati sensibili anche i dati biometrici, i dati genetici e quelli pertinenti il proprio orientamento sessuale.
Sia i dati sensibili che i dati personali non possono essere pubblicati a condizione che non vi siano delle motivazioni di ordine pubblico, dell’autorità giudiziaria, per scopi di sicurezza dello Stato, di prevenzione, accertamento e/o repressione di reati.