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Vendita di resti umani: ex direttore dell’obitorio di Harvard nella bufera

Negli Stati Uniti sette persone sono state accusate di furto, vendita e trasporto di resti umani. Una vicenda raccapricciante che ha coinvolto anche l’ex direttore dell’Harvard Medical School. Insieme alla moglie vendevano parti di cadaveri a ricchi compratori conosciuti sul web.

Vendita di resti umani: scoperto un giro d’affari da almeno 51 mila dollari

“Alcuni crimini sfidano la nostra comprensione: il furto e il traffico di resti umani colpisce l’essenza stessa di ciò che ci rende umani”. È il commento di Gerard M. Karam, Procuratore degli Stati Uniti per il distretto centrale della Pennsylvania, dopo la scoperta di un clamoroso traffico legato al furto e alla compravendita di parti del corpo di persone defunte, come crani, cervelli, pelle, ossa e altri organi.

Una storia raccapricciante di cui fanno parte, per il momento, sette persone accusate di furto, vendita e trasporto di parti di cadaveri, nonché cospirazione e associazione a delinquere. Un giro d’affari che soltanto nel 2021 ha portato 51 mila dollari di introiti.

Le indagini sono iniziate a giugno dell’anno scorso, grazie a una soffiata alla polizia. Jeremy Pauley, uno degli indagati, stava pubblicizzando sui social la vendita di resti umani. Secondo l’inchiesta, i pezzi di cadavere venivano sottratti dai dipendenti di un obitorio dell’Arkansas e di un obitorio della Harvard Medical School, una delle più note scuole americane di specializzazione medica. Successivamente, venivano venduti ad altre persone conosciute sul web o tramite i social.

Alla rete criminale appartenevano sette persone. Cedric Lodge, ex direttore dell’obitorio della Harvard Medical School, e sua moglie Denise. Katrina MacLean, proprietaria di un negozio alquanto insolito a Peabody, in Massachusetts, il Kat’s Creepy Creations. Jeremy Pauley, un’artista della Pennsylvania che abitualmente comprava e vendeva pezzi di corpi tramite i social. Candace Chapman Scott, una dipendente dell’obitorio dell’Arkansas che molto spesso riforniva Pauley. E infine, Joshua Taylor e Mathew Lampi, altri due compratori disposti a spendere migliaia di dollari per collezionare parti di cadaveri.

Indagato anche il direttore dell’obitorio di Harvard

A colpire l’opinione pubblica, è soprattutto la presenza di Cedric Lodge, ex direttore dell’obitorio di Harvard, che secondo l’accusa avrebbe avuto un ruolo di spicco nella vicenda.

Stando alle indagini, Lodge avrebbe sfruttato la sua posizione professionale per rubare, tra il 2018 e il 2022, organi e altre parti di cadaveri donati alla facoltà di medicina di Harvard per scopi educativi.

Solitamente, dopo l’uso, i resti umani venivano cremati e restituiti alla famiglia del donatore o sepolti in un cimitero nel Massachusetts. Lodge, invece, trafugava i pezzi di cadavere e li trasportava fino a casa sua, nel New Hampshire. Lì, in combutta con la moglie, si adoperava per venderli, tramite il web, e li spediva agli acquirenti. L’ex direttore è accusato anche di aver permesso ai suoi clienti di entrare nell’obitorio per esaminare i corpi e scegliere cosa comprare, come nel caso di Katrina MacLean, una delle sette persone indagate.

“Il furto e il traffico di resti umani colpisce l’essenza stessa di ciò che ci rende umani” ha affermato Karam. “È eclatante che molte persone si siano offerte volontarie per permettere che i loro resti fossero usati per educare i futuri medici e promuovere la ricerca scientifica. Per loro e per le loro famiglie essere stati sfruttati in nome del profitto è spaventoso”.

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