“Un’ora con… Avv. Nicodemo Gentile”, penalista cassazionista, Presidente di Penelope Italia e scrittore
Il 03 giugno 2021 è stata un’occasione imperdibile per i professionisti, le aziende e gli appassionati del mondo forense: ForensicNews ha ospitato un’intervista live all’avvocato e scrittore Nicodemo Gentile.
L’Avvocato ha parlato del suo ultimo libro “Nulla è come appare. Storie di delitti, storie di accertamenti tecnici”, approfondendo gli aspetti più significativi e rispondendo a tutte le domande e le curiosità, riguardo ai casi che ha descritto e risolto.
In occasione del Forensic Virtual Summit di gennaio 2021 aveva già partecipato alla tavola rotonda “Scienze forensi tra luoghi comuni e realtà”, parlando di:
-Le tracce psicologiche sulla scena del crimine nel caso di indagini su morti sospette e scomparsi
-Il rapporto del giudice penale con la scienza: e se la scienza sbaglia?
-Distanza tra verità processuale e fenomenologica. Cos’è davvero il processo e cosa si aspetta l’opinione pubblica
Clicca qui e rivedi qui il suo intervento al Forensic Virtual Summit
La conduzione dell’appuntamento del 03 giugno è stata affidata al giornalista investigativo Fabio Sanvitale, scrittore, ripperologist, docente ed esperto di cold cases.
Nicodemo Gentile è iscritto all’Albo degli Avvocati dell’Ordine di Perugia, è penalista ed esperto in Diritto dell’Immigrazione.
È nato a Cirò in provincia di Crotone. Ama definirsi un avvocato di strada, perché la sua carriera professionale è iniziata assistendo le persone delle comunità straniere che vivono a Perugia, città dove Gentile vive.
Ha presenziato ai più importanti processi di rilevanza nazionale e internazionale, tra i quali i processi per gli omicidi di Meredith Kercher, di Melania Rea ed il delitto della contessa dell’Olgiata.
“Remember: Things are not always what they appear to be”, è la frase detta da Vernon J. Geberth, il comandante in pensione con oltre quarant’anni di esperienza nel New York City Police Department.
Ed è stato questo avvertimento per l’Avv. Gentile ad aver acceso l’idea del libro.
“Le cose non sempre sono come appaiono” ammonisce il poliziotto, perché le vicende che le contengono spesso sono complesse, aggrovigliate in un intreccio di circostanze che impongono, per la loro corretta interpretazione, approcci investigativi appropriati, idonei a sezionarle, smontarle e ricomporle, con freddezza, misura e professionalità.
“Maledetto è il mio vizio di entrare nelle storie che vivo, nelle vite che difendo – ci dice l’avvocato – le devo attraversare, vedere, toccare. Curioso come da bambino, quando volevo andare in quei posti che facevano da sfondo ai racconti di mia nonna“.
In un mondo, come quello delle questioni penali, in cui si ricostruiscono fatti avvenuti nel passato, allo svolgimento dei quali nessun operatore ha direttamente assistito, affidarsi all’intervento degli esperti diventa spesso necessario per dipanare ogni dubbio e trasformare ciò che appare in ciò che realmente è ed è stato.
Nicodemo Gentile ci porta in questo mondo e ci accompagna nei tanti tribunali d’Italia, raccontandoci storie di delitti efferati, di accertamenti tecnici e lo fa utilizzando una trama narrativa nuova, originale, basata su un linguaggio semplice, fluido: “l’obiettivo, spero non troppo ambizioso, di queste pagine, è quello di offrire uno spaccato della contaminazione tra scienza e diritto, filtrato attraverso le esperienze personali e professionali che in questi anni ho vissuto. Affronterò il tema dei diversi saperi scientifici con cui ho avuto a che fare nel corso di alcune indagini e processi” – Omicidio di Meredith, di Melania Rea, di Sara Scazzi, di Trifone e Teresa, della contessa dell’Olgiata, di Roberta Ragusa, di Guerrina Piscaglia, di Sara Di Pietrantonio -.
Si parlerà così di genetica, di medicina legale, di informatica, di entomologia, di antropologia e odontologia, di balistica, di dattiloscopia, di botanica e di altre scienze forensi.
“Lo farò senza alcuna pretesa di esaustività – non da manuale, per intenderci – senza avere verità in tasca da sbandierare, con la ferma convinzione però che ogni frequentatore assiduo delle aule di Giustizia non può – o almeno non può più – far finta di niente e girare la testa di fronte alla scienza, perché essa ormai, piaccia o non piaccia, finisce spesso per dominare il processo, talvolta fagocitandolo”.
E’ un viaggio del professionista ma anche dell’uomo, lungo percorsi spesso imprevedibili ed inaspettati, che lasciano con il fiato sospeso e con la curiosità di voltare sempre pagina ed andare oltre; un tragitto, talvolta, nel tempo e nella storia, che diventa anche esaltazione della bellezza delle nostre città, della nostra arte e della nostra cultura.
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