Videosorveglianza privata: posso installare una telecamere sulla porta di casa?
Proteggersi da eventuali furti in abitazioni private rappresenta per famiglie, anziani o single una vera e propria priorità.
La videosorveglianza privata rappresenta un pratico strumento per aumentare la propria sicurezza dovendo, però, fare molta attenzione al rispetto della riservatezza altrui e dei propri vicini.
Le telecamere di videosorveglianza privata, difatti, devono essere installate limitando il raggio di azione alla propria abitazione. La telecamera/e non potranno, pertanto, riprendere spazi comuni di un condominio o il balcone e/o la finestra del proprio vicino di casa.
Ragion per cui, la maggiore sicurezza consentita dall’installazione di impianti di videosorveglianza non deve dimenticare o tralasciare la tutela della privacy.
Il singolo condomino anche in autonomia, senza il consenso dell’assemblea condominiale potrà procedere all’installazione di telecamere, purché non violino la sfera privata di altri condomini o dei vicini. La visuale, dunque, deve essere ridimensionata alle sole aree di esclusiva proprietà, al fine di evitare occhi indiscreti relativamente a proprietà altrui.
Le immagini non dovranno essere né comunicate metodicamente a terze persone e né divulgate.
Nell’eventualità in cui, la telecamera di videosorveglianza riprenda oltre all’ingresso di casa o aree pertinenti alla stessa, anche il garage, la finestra, la porta o aree di esclusiva pertinenza del vicino, ciò costituisce il reato di Interferenze illecite nella vita privata. Così come stabilito ai sensi dell’art. 615 bis del Codice Penale, è prevista la reclusione da sei mesi a quattro anni. Il giudice, potrà condannare il trasgressore anche al risarcimento del danno nei confronti della vittima la cui riservatezza risulti violata.